Inter, le ore di Lukaku. Anche Perisic in uscita: 170 milioni estranei al progetto
Sono, devono essere, in una direzione o nell’altra, le ore di Romelu Lukaku. Con la Juve sempre in corsa, ma bloccata da Dybala, ora l’Inter prova ad accelerare per il gigante belga, in rotta con il Manchester United. La nuova offerta da 75 milioni di euro, bonus compresi, ha riaperto i dialoghi con gli inglesi, fermi ancora alla richiesta di 85. In queste ore l’agente di Lukaku, Pastorello, è a Londra: il segnale che l’Inter sta provando a chiudere, bruciando la concorrenza.
Rivoluzione tattica
La bellezza e l’efficienza della nuova era contiana, che cerca sublimazione sul mercato offensivo e nei riscontri da campionato, passa anche da una dolorosa e poco economica rivoluzione sul mercato.
A conti fatti, e senza tenere conto delle clausole ma solo degli obiettivi valori di riferimento sul mercato, l’Inter ha messo ai margini del progetto qualcosa come 170 milioni di euro: la somma di Icardi (70), Nainggolan (35, già finito in prestito al Cagliari), Joao Mario (35) e Perisic (30).
L’ultimo a essere stato bocciato tatticamente da Antonio Conte è stato proprio il croato, superato ampiamente da Dalbert come esterno di centrocampo. E, come anticipato qualche tempo fa, con la conferma odierna anche della Gazzetta dello Sport, Perisic è in lista di sbarco.
Esubero tattico di lusso
Vicecampione d’Europa con la Croazia, ex arma letale con Icardi (prima delle frizioni), il croato vorrebbe la Premier League ma lo United, vecchia fiamma, ha perso interesse rispetto a qualche mese fa. La stessa, imminente chiusura del mercato inglese rende difficile, anche se nulla è impossibile, il trasferimento Oltrmanica.
Ed è per questo che oggi è il Monaco la più autorevole candidata a mettere sotto contratto Perisic, per il quale l’Inter può prendere in considerazione anche la semplice idea di prestito che garantirebbe, nella peggiore delle ipotesi, lo sgravio da uno stipendio lordo da quasi 8 milioni di euro all’anno (scadenza 2022).
Foto di copertina Perisic e Icardi / Ansa