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Il governo si spacca sulla Tav: sì della Lega, no del M5s. Frediani: «Ora tutti a casa»

In aula la sfida sulle opposte posizioni sul destino della Torino-Lione e le reazioni al voto

Il governo si spacca al Senato sulla Torino-Lione, con un asse Lega-Pd-Forza-Italia che vota le rispettive mozioni a favore della Tav e il M5S isolato che porta avanti la propria proposta di stop all’opera, che però viene bocciata dall’Aula (181 i no, 110 i sì).

Sono state approvate invece le mozioni Sì Tav del Pd (180 voti a favore), di Forza Italia (182), di Fratelli d’Italia(181) e quella presentata da Emma Bonino (181). Pd e Forza Italia avevano annunciato che avrebbero votato tutte le mozioni Sì Tav e contro quella del M5S (abbandonata l’idea di disertare l’Aula). Così come la Lega di Matteo Salvini.

Le divisioni durante il voto

Durante la discussione delle mozioni divisione anche fisica nei banchi del governo. Da una parte i ministri leghisti Giulia Bongiorno, Matteo Salvini, Gian Marco Centinaio e Erika Stefani. Tre sedie vuote, compresa quella che spetta al premier, li separavano dai ministri 5 Stelle Riccardo Fraccaro e Danilo Toninelli.

Apice dello scontro nell’esecutivo, l’intervento del viceministro all’Economia, Massimo Garavaglia, cui è stata data la parola dalla presidente del Senato Casellati a nome del governo, che ha invece avanzato le istanze del suo partito: «La posizione della Lega è nota sulla Tav da tempo, invitiamo a votare a favore di tutte le mozioni che dicono sì alla Tav, e contro chi blocca il Paese».

Frediani: «Tutti a casa»

Francesca Frediani, consigliere regionale M5S in Piemonte, valsusina, va all’attacco sui social dopo il voto sulla Tav al Senato: «La Lega ha violato platealmente il contratto di governo. Vi prego: tutti a casa e cerchiamo di recuperare il nostro meraviglioso progetto così com’era concepito».

E aggiunge: «Il cambiamento culturale richiede tempo, abbiamo dimostrato di saper fare cose ottime per il Paese, ma la Lega ci ha trascinato nel suo baratro di ignoranza e fascismo. È l’ultima possibilità per dire basta e ripartire.#RidateciilM5S».

https://www.facebook.com/francesca.frediani.7/posts/10219315212780470

Questo pomeriggio alle ore 17.30 si terrà un’assemblea dei senatori M5S, che era stata già convocata prima dell’inizio della seduta del Senato sulle mozioni Tav. Alle 21, poi, si terrà l’assemblea congiunta dei gruppi con il capo politico Luigi Di Maio.

Zingaretti: «Il governo non ha più la maggioranza»

Con una nota, il segretario del Pd Nicola Zingaretti chiede al premier di rimettere il proprio mandato al presidente della Repubblica dopo le spaccature nel governo sulla Tav. «La seduta del Senato ha dimostrato in maniera assolutamente evidente che il governo non ha più una maggioranza».

«Il presidente Conte – si legge ancora nella nota – si rechi immediatamente al Quirinale dal presidente Mattarella per riferire della situazione di crisi che si è creata. L’Italia ha bisogno di lavoro, sviluppo, investimenti e ha bisogno di un governo che si dedichi a questo e non ai giochi estivi di Salvini e Di Maio contro gli italiani».

Sempre in casa Pd, per il senatore Marcucci, primo firmatario della mozione Sì Tav votata anche dal Carroccio, «si è aperta in modo plastico la crisi di governo tra Lega e 5 Stelle».

Cirio: «Adesso opera è irreversibile»

Per il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio dopo il voto al Senato «adesso la Tav è un’opera irreversibile. Non ho mai avuto dubbi che la maggioranza del Parlamento fosse pro Tav – aggiunge il governatore – infatti sono stato sempre convinto che l’avremmo realizzata».

Toninelli elenca le opere sbloccate

Intanto il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, in un post su Facebook, rispedisce al mittente le accuse della Lega di essere il freno all’approvazione delle opere. «Tanto c’è ancora da fare – scrive Toninelli – ma la strada tracciata è quella giusta. Ora avanti così, passo dopo passo, per chiudere positivamente altri dossier e tornare finalmente all’avanguardia in Europa nel settore delle infrastrutture e dei trasporti».

https://www.facebook.com/danilotoninelli.m5s/photos/a.394765967328173/1398959000242193/?type=3&theater

Berlusconi: «Subito al voto»

Arriva anche il commento di Silvio Berlusconi al voto sulle opposte mozioni sulla Torino-Lione. Scrive in una nota l’ex premier: «Interrompere questa esperienza fallimentare» a causa delle politiche M5s «è un gesto di responsabilità da parte di Matteo Salvini nei confronti degli italiani – e chiosa – Forza Italia ritiene che la soluzione migliore per il Paese siano nuove elezioni».

La replica di Grillo al leader No Tav

Beppe Grillo ha invece replicato al leader No Tav Alberto Perino che aveva parlato di «tradimento» da parte del Movimento 5 Stelle e aveva definito la mozione dei pentastellati «una buffonata». Scrive Grillo in un post sulla sua pagine Facebook personale: «Non avere la forza numerica per bloccare l’inutile piramide non significa essersi schierati dalla parte di chi la sostiene. Il mainframe che vuole la TAV come feticcio di un sole dell’avvenire lo conosco bene, ma non avrei mai immaginato che lei avrebbe provincializzato, anche cerebralmente, la lotta contro queste opere inutili e dannose».

https://www.facebook.com/beppegrillo.it/posts/10156587176566545?__xts__[0]=68.ARDDmK_SvtcgiEbK6AHl3XVPcVAKfsLkUChJV3L4U2ThRlDeBpEvpyVPPOxu_R9Wf7Gv-JyYbj-PY_6b0kjFxDHjryQPJFer5R6XnX7HHb8JXdUUEKdSqnPEK3hH1etBWqwUTm-Vvf2Hb1TFn3xx12zJiiqvEWyuw9zz0A_j4K0KVfXyJV3wNUlZfu26-ENCFw1EdztHd_Aftxip9MnWPvcxq5B7NHlCRoSxRkn2Hc2uIHHy5fTbd3gzo6w1jO0lDB3tpKcLLGOj51v50FfO2KTy742Xc4g8443LNUC4MB2Yv8Pttfg737Uw-99Df_217LutEz3gES9aLQ&__tn__=-R

La diretta

12.15 – Il senatore del Pd Tommaso Cerno dichiara, come previsto, il suo voto alla mozione del No Tav del M5S: «Sono la sesta stella».

11.45 – Andrea Marcucci del Pd, durante le dichiarazioni di voto sulla Tav, va all’attacco del governo: «Siamo al teatro dell’assurdo. La presentazione di una mozione del M5s contro la Tav e contro la posizione del premier dimostra al Paese che questa maggioranza non esiste più».

Il senatore del Pd Mauro Antonio Donato Laus mostra un cartello con scritto: ”5 stelle cambiano idea ad Alta Velocità” in aula al Senato durante la discussione di mozioni sul Treno ad Alta Velocità Torino-Lione (Tav), Roma, 07 agosto 2019. ANSA/ANGELO CARCONI

11.25 – Il senatore Vasco Errani (LeU) dichiara che non voterà nessuna delle mozioni.

11.15 – Emma Bonino (+Europa) annuncia che non parteciperà al voto sulla mozione del Movimento 5 Stelle mentre voterà sì a quelle a favore della Tav, a partire da quella di cui è prima firmataria.

11.05 – Conclusa la discussione. Al via le dichiarazione di voto.

11.00 – Il viceministro all’Economia, Massimo Garavaglia, cui è stata data la parola a nome del governo, ha espresso la posizione del suo partito: «La posizione della Lega è nota sulla Tav da tempo, invitiamo a votare a favore di tutte le mozioni che dicono sì alla Tav, e contro chi blocca il Paese».

10.45 – Per il vicepresidente dei senatori di Forza Italia Licia Ronzulli «le mozioni sulla Tav sono la resa dei conti finale fra M5S e Lega. I Cinquestelle
voteranno per No Tav mentre i leghisti voteranno per Sì Tav. A prescindere dall’esito delle votazioni – ha continuato il senatore – questa è la fotografia evidente di una maggioranza innaturale, divisa, dilaniata non su questioni di second’ordine non ma su temi cruciali per il Paese come quello delle infrastrutture. Dopo il mezzogiorno di fuoco al Senato, delle due forze politiche ne rimarrà in piedi soltanto una».

10.35 – Su Facebook il Movimento 5 stelle, commentando l’annuncio del capogruppo leghista Massimiliano Romeo del sì a favore di tutte le mozioni pro-Tav inclusa quella del Pd, attacca il Carroccio: «Abbiamo portato il Tav in Parlamento e sono venuti allo scoperto! Ma la cosa più ridicola è che la Lega li sostiene dopo che il Pd ha presentato una mozione di sfiducia su Salvini. L’inciucio è servito! Aprite gli occhi!»

https://www.facebook.com/movimentocinquestelle/photos/a.10151086635140813/10157167162215813/?type=3&theater

10.33 – Il capogruppo leghista al Senato, Massimiliano Romeo, interpellato a margine dei lavori dell’Aula, ha confermato che la il Carroccio voterà no alle mozioni del M5s contro la Tav e voterà sì alle mozioni di Pd, Fi, FdI e Bonino a favore dell’opera.

10.30 – Continua a circolare l’ipotesi di far mancare il numero legale sulla mozione pentastellata, che sarà la prima a essere votata. La Lega, dopo che le mozioni di Pd e Fi sono state sfrondate dai passaggi contro la maggioranza, dovrebbe votera tutte le mozioni per il Sì alla Tav (Pd, Fi, FdI e Bonino) e contro le mozioni no Tav (M5s e Leu).

Lo stesso dovrebbero fare i Dem, gli azzurri e i senatori di FdI. Al contrario, gli oppositori dell’opera, tra cui due dei quattro senatori di Leu, voteranno a favore delle mozioni contro la Torino-Lione e diranno no a tutte le altre.

10.10 – Il senatore di Forza Italia Marco Perosino, piemontese, sindaco di Priocca in provincia di Cuneo, sfida i Cinque stelle: «Come venite a Roma se non con la Tav? Venite in bicicletta. Io ci sono venuto due volte in vita mia e dico che è possibile. Oppure venite con gli scassati regionali…»

10.00 – Il Pd nel frattempo ha “tagliato” la sua mozione. Si legge nel testo: «Il Senato impegna il Governo ad adottare tutte le iniziative necessarie per consentire la rapida realizzazione della nuova linea ferroviaria Tav Torino-Lione». Una scelta, quella di asciugare la proposta, compiuta con l’obiettivo di assicurare che il testo sia messo in votazione in Aula e non votato per parti separate.

9.40 – Salvini: «Come si fa a lavorare così?».

9.30 – Salvatore Margiotta del Pd, invece, presentando la mozione dem ha attaccato: «Conte conferma il proprio Sì alla Tav e il gruppo parlamentare che lo ha designato premier presenta invece una mozione» contro la Torino Lione che di fatto “sfiducia il presidente del Consiglio: in una normale fisiologica dinamica parlamentare si aprirebbe la crisi».

9.15 – Elisa Pirro, del M5S, ha iniziato il suo intervento di illustrazione della mozione pentastellata contro la Tav definendola una «idea vecchia di almeno 30 anni.Il M5s – ha aggiunto – ha fortemente voluto che nel contratto di governo fosse scritto che il progetto Tav sarebbe stato ridiscusso integralmente».

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