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No, Trump. Il problema sono proprio le pistole. Le risposte al Presidente sulle stragi

07 Agosto 2019 - 21:50 Redazione
Trump ha attribuito le sparatorie di Dayton e El Paso alla malattia mentale e ai videogame, non alle pistole. Ma esperti e studi sostengono il contrario

Donald Trump, dopo le sparatorie di Dayton e El Paso, ha affermato: «La malattia mentale preme sul grilletto, non la pistola». Parole con cui ha incolpato dei massacri, oltre alla follia umana, anche i videogame violenti.

Di nuovo, quindi, il Presidente americano insiste che non è la liberalizzazione delle armi da fuoco a essere determinante nella straordinaria incidenza delle sparatorie negli Stati Uniti, secondi, nel mondo, solo allo Yemen.

Le principali associazioni americane degli psichiatri e degli psicologi hanno condannato l’affermazione del Presidente, affermando che «contribuisce a construire uno stigma» sulla salute mentale.

«Attribuire alla salute mentale la violenza da arma da fuoco che avviene nel nostro Paese è semplicistico e inaccurato e contraddice le prove scientifiche che abbiamo a disposizione» ha affermato Arthur Evans Jr, CEO dell’Associazione Psicologica americana .«Come abbiamo affermato ripetutamente – continua Evans – la stragrande maggioranza delle persone affette da disturbi mentali non sono violente».

Foto: Epa | Attivisti contro la diffusione delle armi durante una commemorazione a El Paso

Per quanto riguarda i videogame, Vox ha elaborato un grafico che mostra come attibuire i massacri ai videogiochi sia errato. Nei Paesi dove c’è il più alto consumo di videogiochi (Giappone e Corea del Sud) il numero di episodi di violenza da arma da fuoco è irrisorio rispetto a quello degli Stati Uniti.

Questi si collocano nella media dei Paesi occidentali nella classifica mondiale dell’utilizzo di videogame, ma hanno un primato incontestato per quanto riguarda le vittime di sparatorie. Nell’utilizzo dei videogiochi, gli USA hanno un livello simile a quello di Regno Unito, Francia e Germania, Paesi in cui pistole e fucili mietono una quantità infinitamente minore vittime.

Hillary Clinton, che si era contesa la Casa Bianca con Trump, ha condensato queste statistiche in un tweet: «Le persone soffrono di malattie mentali in ogni Paese del mondo, e in un Paese su due si gioca ai videogame. La differenza sono le pistole».

Uno studio pubblicato nel 2018 dalla rivista dell’American College of Surgeons, ha infatti stabilito correlazioni tra la violenza da armi da fuoco, la presenza di leggi troppo permissive sulle armi e il difficile accesso ad assistenza psicologica o cure psichiatriche.  

Foto di copertina: Epa | Antonio Basbo piange inginocchiato di fronte alla croce della sua compagna Margie Reckard, uccisa nella sparatoria di El Paso

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