Sfregiato il murale dedicato a Carola Rackete: «Prima gli italiani e chi li difende, grazie Matteo»
Ha avuto vita breve il murale, realizzato da TvBoy, raffigurante Carola Rackete con in braccio un bimbo migrante. I volti del graffito, infatti, sono stati oscurati con una bomboletta spray da parte di un esponente della Lega di Taormina, l’avvocato Giuseppe Perdichizzi, che ha annerito l’opera che omaggiava la capitana della Sea Watch al centro delle polemiche per essere entrata, senza autorizzazione, in acque territoriali italiane.
Affisso anche un manifesto
Inizialmente sul murale era stato affisso un volantino, poi strappato da qualcuno, con su scritto: «Noi stiamo COL (con, ndr) lo Stato italiano e la Guardia di finanza, gli assassini in galera. Prima gli italiani e CON chi li difende, grazie Matteo»
«Abbiamo fatto un’azione per la legalità – spiega a BlogTaormina l’avv. Perdichizzi – Nulla da dire sugli altri due murales che sono una rispettabile espressione artistica, diverso è il discorso per il murale che invece ritraeva la Rackete. Bisognerà indignarsi adesso non perché un murales è stato cancellato ma di fronte a chi vorrebbe santificare, nel caso specifico, persone accusate di aver messo a rischio la vita delle forze dell’ordine, strumentalizzando l’argomento dei rifugiati per motivi di lotta politica. Non è ammissibile che in un Paese civile l’apologia di reato e il favoreggiamento morale verso chi ha violato le norme dello Stato e i confini dell’Italia diventino tema di un’espressione artistica. Il delitto non è arte».
«Il nostro pensiero – ha aggiunto Perdichizzi – va alla Guardia di finanza, ai militari che stavano rischiando la vita come la rischiano ogni giorno tutti gli uomini in divisa e tutte le forze di polizia per difendere i cittadini».
Domenica Salvini a Taormina
Una protesta a pochi giorni dalla visita di Matteo Salvini a Taormina (già sede del G7) che, salvo crisi di governo, è atteso in Sicilia domenica prossima: nella mattinata dell’11 agosto andrà proprio a Taormina, poi a Catania e Siracusa.
Salvi Camilleri e Mahmood
Rimangono “salve” le opere raffiguranti Andrea Camilleri, il papà del Commissario Montalbano, e il cantante Mahmood, oggetto di una polemica relativa alle sue origini subito dopo la vittoria al festival di Sanremo. In realtà Mahmood è nato a Milano da padre egiziano e madre italiana.
Foto in apertura: BlogTaormina.it
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