Lucca Comics, Lega e Forza Italia criticano Leo Ortolani: «Deriva gender». Il fumettista: «Pazze»
Uno spettacolo: Cinzia. Un’opera teatrale di Nicola Zavagli nata dalla graphic novel omonima scritta da Leo Ortolani, l’autore di Rat-Man. Cinzia è la storia di una transessuale, un personaggio ben conosciuto dai fan di Rat-Man e l’opera a lei dedicata verrà presentato in autunno al Lucca Comics and Games, la più importante fiera italiana per gli appassionati di fumetti e videogiochi.
È bastato il titolo di questo spettacolo e il riassunto della sua trama per sollevare le critiche di due consiglieri comunali di Lucca. Come riporta il sito di informazione locale Lucca in Diretta, durante la presentazione degli appuntamenti che sono programmati nella rassegna al consiglio comunale cittadino due consiglieri hanno sollevato dubbi sull’opportunità di tenere Cinzia in palinsesto.
Simona Testaferrata, eletta nelle liste di Forza Italia, ha dichiarato: «Secondo noi la diversità dovrebbe essere spiegata in altri termini, non vorremmo che ci fosse una deriva che va verso la cultura gender». Una critica sostenuta anche da Giovanni Minniti, in quota Lega: «Affrontare questi temi è pericoloso, bisognerebbe stare attenti».
Il direttore generale del festival: «A Lucca facciamo cultura»
La prima edizione del Lucca Comics and Games risale al 1966, quando ancora si chiamava Salone dei Comics. Da quel momento questa fiera è cresciuta anno dopo anno, fino ad arrivare nell’ultima edizione a contare circa 400mila visitatori unici. Una delle persone che gestiscono questo evento è Emanuele Vietina, direttore generale.
«Quello che cerchiamo di costruire nei giorni del Lucca Comics – spiega Vietina a Open – è un percorso di scoperta. Vogliamo che gli appassionati di fumetti scoprano i videogiochi, che gli amanti di videogiochi scoprano i romanzi fantasy e così. Non siamo solo una vetrina. Cerchiamo sempre di creare qualcosa oltre le esposizioni. Cerchiamo di creare cultura».
Il titolo scelto per l’edizione di quest’anno è Becoming Human: «Siamo nel 2019, nell’era della tecnologia. Un’era che ci porta a chiederci cosa rimane della nostra umanità. La locandina dell’evento è una ragazza che abbraccia un robot sul palco di un teatro. È un invito a riscoprire la nostra identità e accogliere quelle diverse da noi».
I dubbi su Cinzia: «Invitiamo i consiglieri a venire e partecipare»
Lo spettacolo tratto dalla graphic novel di Leo Ortolani si inserisce in questo filone. «Ormai ogni anno noi cerchiamo di dare un contributo culturale al mondo che rappresentiamo in questi giorni e giochiamo molto con la fusione dei linguaggi. Lo scorso anno abbiamo lanciato uno spettacolo teatrale tratto da Kobane Calling, il racconto a fumetti di Zerocalcare sulla resistenza dei curdi contro l’Isis. Questa volta abbiamo scelto Cinzia di Leo Ortolani».
Lo spettacolo quindi resta in programmazione al Teatro del Giglio. Anche il fumettista ha commentato la vicenda. Sui social ha condiviso la notizia delle critiche con una battuta tipica della sua Cinzia: «Siete delle pazze». Ironica anche Bao Publishing, la casa editrice che ha pubblicato la graphic novel: «Questo tipo di polemiche, inevitabili, sono il segnale che di certi temi c’è bisogno di parlare ancora di più. (Almeno… trenta centimetri in più!)».
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