#CitofonareLega, il duro attacco del M5S a Salvini per aver scatenato la crisi di governo
I toni sono duri, da campagna elettorale. I grillini non riescono a perdonare il tradimento dell’ormai ex alleato di governo. «Dobbiamo far capire a tutti che Matteo Salvini è un traditore», si sono detto ieri, 9 agosto, durante il vertice i big del partito Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista e Davide Casaleggio.
Dopo aver definito Salvini “giullare” e “uno fuori giri”, tornano all’attacco con un post sul blog delle Stelle dove hanno pubblicato un elenco di tutto ciò che Salvini avrebbe «mandato in fumo e per cui dovete citofonare alla Lega».
Dall’Iva che «aumenterà in maniera esponenziale. In questo modo ogni famiglia pagherà circa 1200 euro in più ogni anno» alla riforma “Taglia Poltrone” con la quale «avremmo anche avuto un parlamento più efficiente in grado di fare leggi con maggiore celerità, ma che invece sarà bloccata», scrivono i grillini
L’elenco fa poi riferimento al salario minimo e alla legge sull’acqua pubblica che «avrebbe permesso ai cittadini di usufruire di un servizio migliore che avrebbe prodotto risparmi nella propria bolletta».
I pentastellati parlano anche di una Commissione d’inchiesta sulle banche che non vedrà la luce: quindi non verrà fatta chiarezza «sugli scandali delle banche che hanno causato danni, con enormi perdite di soldi, agli italiani». Bloccata anche la riforma della Giustizia.
Si passa poi alle concessioni ad Autostrade per le quali la revoca salterà, e quindi «i responsabili del crollo del Ponte Morandi, che ha causato la morte di 43 persone, continueranno a guadagnare fior di miliardi».
Alla fine dell’elenco viene citata la mancata riforma della Sanità: «Continueremo a leggere sui giornali di scandali di corruzione e concorsi truccati nella sanità, con raccomandati che andranno avanti e faranno carriera».
Un promemoria stilato dai pentastellati per evidenziare i mancati obiettivi del Governo gialloverde e che, a detta loro, non vedranno mai una soluzione con l’avvento di Salvini come primo ministro. Per tutto questo, come scrivono loro, rimane solo una soluzione: #CitofonareLega.
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