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Richard Gere da Lampedusa: «Salvini? Non mi interessa. Quello che conta è salvare queste persone» – Il video

10 Agosto 2019 - 15:53 Redazione
Per Richard Gere «c'è una certa paranoia generalizzata, una paura ad aiutare gli stranieri. Queste persone non sono migranti, ma rifugiati». «Nessuna politica ci impedirà di continuare con le attività di soccorso in mare», promette il fondatore della ong spagnola Oscar Camps

A Lampedusa, ormai è noto, è arrivato in questi giorni anche Richard Gere: salito a bordo della nave della Ong spagnola Open Arms, in mare da nove giorni, con a bordo ora 160 persone salvate in due diverse operazioni, l’ultima stanotte. E oggi, durante la conferenza stampa dell’organizzazione umanitaria dall’aeroporto dell’isola, insieme al fondatore di Proactiva, Oscar Camps, e al presidente di Open Arms Italia, Richard Gere critica le politiche sull’immigrazione del ministro dell’Interno italiano Matteo Salvini – che a sua volta non gli aveva risparmiato una stoccata social in queste ore – e chiede invece «accoglienza per queste persone dalle storie cariche di sofferenza». L’attore e attivista per i diritti umani aggiunge anche che, dal suo punto di vista, il clima in Italia è cambiato: «È stato molto difficile persino trovare una barca che ci portasse a bordo della Open Arms», dice Gere. «Un marinaio che si era offerto ha poi cambiato idea perché sono arrivati dei poliziotti in borghese che gli hanno fatto capire che avrebbe avuto forti ripercussioni se ci avesse portato a bordo della nave». 

Non si fa attendere la replica di Matteo Salvini, attraverso l’ufficio stampa del ministero dell’Interno: «Richard Gere è incredulo per l’approvazione del Decreto Sicurezza Bis. L’Italia le attendeva da anni. In compenso, visto che il generoso milionario annuncia la sua preoccupazione per la sorte degli immigrati della Open Arms, lo ringraziamo: potrà portare a Hollywood, col suo aereo privato, tutte le persone a bordo e mantenerle nelle sue ville. Grazie Richard!».

«Gli italiani sono cambiati»

Da sinistra Oscar Camps, Riccardo Gatti e Richard Gere in conferenza stampa a Lampedusa. Ansa/Elio Desideri

«Non sono interessato alla politica, questa non è una questione politica ma umanitaria», dice Richard Gere da Lampedusa. «Il mio interesse e quello dei volontari che sono sulla Open Arms è solo di aiutare altri esseri umani in difficoltà. A bordo ho incontrato persone straordinarie, coraggiose, con storie terribili. Vengono dall’inferno. Soprattutto le donne, sono state tutte vittime di stupro». In due anni, dice Gere in conferenza stampa, «gli italiani sono cambiati». «Io amo l’Italia: amo lo spirito degli italiani, la loro generosità, l’amore che trasuda da ogni cosa che fanno. Ma negli ultimi due anni le cose sono cambiate, le persone sono diventate paranoiche, hanno paura di pare la cosa giusta». 

A Matteo Salvini, però, non risponde. «Non sono interessato a Salvini, i politici invece di aiutare queste persone le demonizzano e questo deve finire e può finire se lo facciamo finire noi. Il mio unico interesse è aiutare questa gente. Basta». «A differenza di quello che dicono i politici, i governi e qualche giornale, la maggiora parte dei migranti sono cristiani», chiosa Richard Gere in conferenza stampa. Per Richard Gere «c’è una certa paranoia generalizzata, una paura ad aiutare gli stranieri. Queste persone non sono migranti, ma rifugiati». «Nessuna politica ci impedirà di continuare con le attività di soccorso in mare», promette il fondatore della ong spagnola Oscar Camps.

In copertina Facebook/Mediterranean Hope

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