Carabiniere ucciso, Somma Vesuviana vuole intitolargli una strada
La morte del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega ha sconvolto tutta l’Italia. Nessuno, adesso, vuole dimenticare quell’atroce delitto e così, da Somma Vesuviana (Napoli), città natale del carabiniere, arriva la proposta, firmata direttamente dal sindaco Salvatore Di Sarno, di intitolargli una via.
Una via, una piazza o un parco
«Tanti cittadini mi hanno chiesto di dare un segno tangibile che Mario Cerciello Rega non sarebbe stato dimenticato», aveva detto il primo cittadino su Facebook pochi giorni dopo il funerale del carabiniere. Poi è passato dalle parole ai fatti lanciando anche un sondaggio online.
I cittadini hanno proposto di intitolare in suo onore una via (anche quella in cui abitava), una piazza, un parco o una scuola. La commissione Toponomastica del comune di Somma Vesuviana ha dato il primo ok.
La normativa
Come si può intitolare una strada a una persona deceduta da meno di 10 anni, come nel caso del vicebrigadiere morto a Roma? L’articolo 4 della legge n. 1188/1927 recita: «Le disposizioni degli articoli 2 (“Nessuna strada o piazza pubblica può essere denominata a persone che non siano decedute da almeno dieci anni”, ndr) e 3, primo comma, non si applicano alle persone delle famiglia reale, né ai caduti in guerra o per la causa nazionale. È inoltre in facoltà del ministro per l’Interno di consentire la deroga alle suindicate disposizioni in casi eccezionali, quando si tratti di persone che abbiano benemeritato della nazione».
Il carabiniere è morto in servizio
Adesso, quindi, dopo il sì della commissione Toponomastica, bisognerà richiedere l’autorizzazione alla prefettura. «Nel caso del vice brigadiere Cerciello Rega – ha spiegato il coordinatore della commissione Toponomastica Alessandro Masulli. – le cui virtù da eroe sono state scandite dai mass media di tutto il mondo, non è necessario allegare alcun curriculum. La commissione Toponomastica, in questo caso, d’intesa con l’amministrazione cittadina, avrà il solo compito di individuare quale strada o piazza pubblica possa conservare la viva memoria del nostro valoroso cittadino».
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