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ArcelorMittal, nuova rottura con i sindacati: 3 giorni di sciopero contro l’impiego degli esuberi

13 Agosto 2019 - 16:21 Redazione
Dopo la tragedia dello scorso 10 luglio, i sindacati proclamarono degli scioperi di protesta. Per «consentire la continuità produttiva», l'azienda stanziò un premio ad personam di 500 euro a chi lavorò

Si apre un altro capitolo di scontro tra l’ex Ilva, ora di proprietà dell’Arcelor Mittal, e le rappresentanze sindacali. Le sigle Fim, Fiom e Uilm di Taranto hanno indetto uno sciopero di 3 giorni (21, 22 e 23 agosto) per una vicenda riguardante l’impiego non a norma di alcuni lavoratori in esubero, e che ha lasciato i sindacati «basiti».

Tutto inizia il 10 luglio, quando il gruista dell’Arcelor Mittal Cosimo Massaro rimase vittima di un incidente sul lavoro al porto di Taranto. A causa del maltempo, la gru che trasportava l’operaio si spezzò, scaraventando Massaro in acqua. Il corpo senza vita dell’operaio venne ritrovato tre giorni dopo dai sommozzatori.

Immediatamente Fim, Fiom, Uilm e Ugl proclamarono uno sciopero contro le condizioni di messa a lavoro degli operai poste dalla società. La procura di Taranto dispose il sequestro dell’area per l’avvio delle indagini: nove persone sono al momento indagate per l’ipotesi di reato di omicidio colposo, tra cui il direttore dell’area a caldo Michel Stefan Van Campe, top manager ArcelorMittal. La stessa azienda è indagata per la legge sulla responsabilità delle imprese. Tra il blocco dei lavori disposti dalle autorità e gli scioperi organizzati dalle sigle sindacali, alcuni colleghi di Massaro rimasero in esubero.

Esattamente un mese dopo dalla tragedia, il 9 agosto, dall’Arcelor Mittal è trapelata la notizia che, durante quei giorni difficili, alcuni dei gruisti vennero reimpiegati dall’azienda per «consentire la continuità produttiva», senza passare per accordi con le rappresentanze per le tutele e i pagamenti. Una «ricollocazione dei lavoratori presso altri reparti, tra cui parchi e cokerie», secondo criteri definiti «sbagliati» dalle sigle, e che «non sono stati condivisi con le organizzazioni sindacali».

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Secondo quanto ricostruito dai sindacati, l’Arcelor Mittal decise di erogare a un gruppo di dipendenti dello stabilimento un premio economico per aver tenuto in marcia una serie di impianti, seppure al minimo tecnico. Un premio ad personam stanziato in occasione dello sciopero e pari a 500 euro per ogni gruista.

«Di fronte ad un evento tragico, quale la morte di un lavoratore è ingiustificabile quanto avvenuto», hanno detto i rappresentanti sindacali Vincenzo La Neve, Francesco Brigati e Gennaro Oliva, che hanno indetto la tre giorni di sciopero. «Se confermato, il sindacato non può che prenderne le distanze e aumentare la conflittualità con chi non rispetta la vita umana».

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