Emiliano Sala, il rapporto svela le cause della morte: avvelenati lui e il pilota prima dello schianto
Il monossido di carbonio sarebbe stata la causa della morte di Emiliano Sala e il pilota dell’aereo sul quale viaggiavano, e a causare la caduta del velivolo. Secondo i test tossicologici emersi dal rapporto dell’Air Accidents Investigation Branch (AAIB) britannico, «i livelli tossici letali e una elevata esposizione al monossido di carbonio» al 58%, laddove la soglia limite è del 50%.
Il corpo del calciatore argentino di origini italiane fu recuperato agli inizi di febbraio scorso nel relitto dell’aereo nel Canale della Manica, a circa 20 chilometri a nord di Parigi. Il Piper Malibu era scomparso dai radar il 21 gennaio scorso mentre volava da Nantes a Cardiff. L’alta concentrazione di monossido, prosegue il rapporto, potrebbe essere stata causata dal «motore a pistoni», operante in un «sistema esausto».
Anziché essere espulso attraverso il sistema di scarico, il monossido è penetrato nel sistema di ventilazione e da qui nella cabina, che non è separata dall’abitacolo. A quel punto, per pilota e passeggero è stato l’inizio della fine: «L’esposizione al gas può portare a danni al cervello e al sistema nervoso», e alla «impossibilità per il pilota di guidare correttamente un aereo».
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