Salvini “condannato” per violazione del copyright: cosa rischia
«Questo signore è nell’equipaggio della nave della Ong tedesca che, in attesa di caricare immigrati, mi dà del fascista. Rassicurante direi!», queste le parole che potrebbero costare care al vicepremier Matteo Salvini. È il 16 giugno 2018 quando il ministro dell’Interno, via social, pubblica la foto di Soeren Moje, membro della Mission Lifeline, la nave della Ong tedesca che poco prima aveva soccorso i migranti in mare e poi chiesto un porto sicuro.
I post incriminati
Quella foto, però, come si vede dal post pubblicato su Facebook, era di proprietà di Friedhold Ulonska, giornalista e membro della stessa Ong tedesca. Scatto che, poi, il leader della Lega ha ripubblicato il 28 giugno accostando Soeren Moje a Carola Rackete, la capitana della Sea Watch.
Rischia una multa fino a 250mila euro
Matteo Salvini – come riporta il sito ufficiale dell’Ong tedesca – è stato “condannato” dal Landgericht di Francoforte, il tribunale federale, per aver violato il copyright. In altre parole, non avrebbe chiesto a Friedhold Ulonska, proprietario dello scatto, di poter utilizzare quella foto.
In realtà non si tratta di una vera e propria condanna ma, nello specifico, di un’ingiunzione preliminare che impone al vicepremier di non poter più utilizzare quella foto. Solo in caso di recidiva, scatterà la sanzione pecuniaria fino a 250mila euro o la reclusione fino a 6 mesi.
Le reazioni
Friedhold Ulonska – fotografo, giornalista, membro di Mission Lifeline e autore dello scatto – ha parlato a Open di «ripetuti abusi» da parte del ministro e della sua volontà iniziale di adire un «tribunale italiano» che, però, avrebbe richiesto «troppi sforzi».
«Matteo Salvini ha usato materiale fotografico di mia proprietà, che riguardava i salvataggi in mare, come mezzo per aizzare le persone contro di noi. Non ha chiesto il permesso di utilizzare le foto. Come tutti gli altri, Matteo Salvini deve rispettare la legge – si legge sulla nota dell’Ong tedesca – e se non lo fa, qualcuno deve ricordargli i limiti delle sue azioni, con tutti i mezzi costituzionali».
«Negli ultimi mesi – ha spiegato, infine, il capo missione della Lifeline Axel Steier – abbiamo assistito a numerose violazioni in cui media e politici hanno commentato impropriamente e illegalmente la Mission Lifeline e descritto altrettanto impropriamente i nostri membri dell’equipaggio. Non è possibile utilizzare le fotografie scattate da noi nel contesto della propaganda contro il salvataggio in mare, perché in tal modo si viola il diritto d’autore».
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