Di Maio alla Lega: «Non tenete in ostaggio i giovani rider»
Luigi Di Maio torna su uno dei suoi cavalli di battaglia: i rider. I fattorini ai quali da mesi promette più diritti e tutele. Dopo diversi tentativi falliti, la norma sui rider sembrava infatti a un passo dalla realizzazione. Ma soltanto qualche giorno dopo Matteo Salvini ha deciso di aprire la crisi di governo.
Così ora Luigi Di Maio incolpa il Carroccio sulle mancata realizzazione dei punti contenuti nel decreto “Tutela del lavoro e risoluzione di crisi aziendali”. «Vorrei dire alla Lega: avete deciso di staccare la spina al governo a ferragosto, nessuno vi ha capito, ma ormai lo avete fatto. Adesso però non prendetevela con i giovani riders, non fate pagare il prezzo delle vostre scelte agli operai dell’Ilva di Taranto o ai giovani concorsisti dell’Inps. Non tenete in ostaggio queste persone!», scrive il vicepremier e ministro del Lavoro Luigi Di Maio che, su Facebook, lancia un messaggio ai suoi ex alleati di governo.
«Sebbene il governo sia paralizzato, in questi giorni sto provando con tutte le mie forze a portare a casa l’ultimo decreto legge» per dare «diritti ai giovani rider», per «fermare la chiusura dello stabilimento Whirlpool di Napoli», perché non si blocchi «il costo dell’energia per l’ex-Alcoa in Sardegna, che bandisce un concorso per migliaia di giovani italiani come funzionari dell’Inps», dice Di Maio nel post.
Il decreto è stato approvato dall’ultimo consiglio dei ministri per-crisi “salvo intese” e ora fa parte di quelle misure a rischio. Di Maio ha parlato di rider sin dagli esordi del governo gialloverde senza riuscire mai a trovare un accordo e nel tempo ha dovuto rivedere le sue promesse (disse che li avrebbe trasformati in lavoratori subordinati, ma le aziende gli hanno fatto muro). L’ultima misura promessa, che prevede per i rider copertura assicurativa e un mix tra paga oraria e cottimo, rischia anche questa di rimanere chiusa in un cassetto.
Leggi anche:
- Rider, i ciclofattorini italiani raccontano il caporalato digitale
- Fare il rider non è un lavoretto. Deliveroo: «I nostri preferiscono la flessibilità»
- Primo maggio, la protesta dei rider con fumogeni e biciclette: «Siamo braccianti metropolitani»
- Salvini contestato a Castel Volturno: «Parlateci dei rubli e dei 49 milioni» – Il video
- Deliveroo lascia la Germania (in quattro giorni). Ora si prepara ad investire in Italia
- «Sono un rider e non voglio il contratto». La protesta di chi chiede meno regole (contro il decreto Di Maio)
- Milano, per i rider in arrivo il sequestro delle bici non a norma