«Torna a fare la terrona da dove vieni»: ragazza umiliata all’Atm Point di Milano. Che avvia accertamenti – L’intervista
C’è ancora chi usa la parola «terrone» per offendere. Succede a Milano, all’ATM Point di Cadorna, dove Carol Verde, una ragazza originaria di Roma che vive nel capoluogo lombardo, è stata insultata da una dipendente dell’azienda dei trasporti pubblici.
I fatti
La giovane – come raccontato in un post su Facebook – si reca all’ATM Point di Cadorna per attivare l’abbonamento ai trasporti pubblici under 30. «Vedo che una ragazza sta facendo lo stesso abbonamento, chiedo all’impiegato allo sportello se ho tutti i documenti necessari, altrimenti, gli dico, mentre aspetto me li procuro. Mi dice che ho bisogno solo di una fotocopia in più. Vado, torno, aspetto ancora».
Quando arriva il suo turno, l’impiegata che la riceve si rifiuta di attivare l’abbonamento richiesto. «Qui non li facciamo. Il prossimo!» dice la dipendente di ATM. «Ma il suo collega ha detto che potevo farlo, l’ho visto fare con i miei occhi a un’altra ragazza, aspetto qui da due ore!» replica subito la giovane romana. Ed è qui che parte l’insulto: «Sei una presuntuosa, ripigliati ‘sti fogli! Torna a fare la terrona da dove vieni».
«Io umiliata, non mi era mai capitato»
«La frase detta mi ha scioccato perché non mi è mai capitato né in Italia né all’estero di essere vittima di insulti discriminatori, figuriamoci in una città come Milano che io ho scelto come mia nuova casa proprio perché è multiculturale, internazionale e innovativa.
La prima sensazione è stata di umiliazione, seguita poi da un senso di ingiustizia molto forte. Nessuno dovrebbe mai essere trattato in questo modo per qualunque ragione, figuriamoci mentre cerca di usufruire di un servizio che sta anche pagando» ha dichiarato Carol a Open.
Alla fine l’abbonamento è stato attivato. Come? «La donna in questione si è rifiutata di porgermi le sue scuse e mi ha detto che mi avrebbe servito un suo collega. Così è stato: un suo collega mi ha fatto l’abbonamento in pochissimi minuti» ha spiegato.
Carol ci tiene a sottolineare che non è sua intenzione «né accanirsi contro la dipendente né fare una caccia all’uomo né tantomeno fare licenziare nessuno». Il suo post, infatti, era rivolto proprio ad ATM: «Oggi ho scoperto che il mio tempo e il mio rispetto valgono un po’ meno di quello di qualcun altro, perché ho la residenza da Firenze in giù. Se non fosse sconcertante sarebbe quasi divertente» ha scritto.
La replica di ATM
Contattata da Open , ATM ha fatto sapere di non aver potuto ascoltare l’impiegata poiché «in ferie» ma di aver interpellato immediatamente il collega, lo stesso «che ha fatto l’abbonamento alla giovane romana», il quale ha provato a ricostruire la dinamica dei fatti.
Secondo il suo racconto, infatti, la dipendente ha perso le staffe dopo che Carol avrebbe iniziato a «urlare inveendole contro in maniera aggressiva». Nulla, però, giustifica il comportamento dell’impiegata che, a un certo punto, avrebbe esclamato: «Torna a fare la terrona da dove vieni».
Una cosa sembrerebbe essere certa: quella frase è stata detta anche se ATM, al momento, non è in grado di fornire una ricostruzione ufficiale non avendo potuto sentire la diretta interessata. «Se così fosse, ha sbagliato due volte. La prima, quando non ha attivato il nuovo abbonamento under 30 alla ragazza, la seconda quando ha usato quella frase» precisano a Open.
L’azienda, infine, ci tiene a sottolineare che nel suo organico figurano diversi impiegati provenienti da ogni parte d’Italia, da Nord a Sud, senza alcuna differenza. «Terroni» – nel senso positivo del termine – compresi.
La dipendente, se i fatti sono andati esattamente così, ci assicurano, verrà «redarguita secondo i regolamenti» interni dell’azienda.
Altri casi segnalati ad ATM
A Open, che ha fatto le opportune verifiche, risultano altri due casi di disservizi che riguardano proprio lo stesso ATM Point. Dalla mancata volontà di attivare un abbonamento under 27 al trattamento a dir poco discriminatorio nei confronti di un utente, di colore, che parlava solo in lingua inglese. «Qui si parla solo italiano» è stata la replica della dipendente che ha allontanato l’uomo in data 17 luglio. Fatti che sono stati segnalati ad ATM e per i quali l’azienda ha espresso il proprio «rammarico».
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