Crisi di governo, l’attacco di Di Battista a Salvini: «Ministro del tradimento. Altro che uomo forte al comando»
«Il mio telefono è sempre acceso», così Matteo Salvini si è rivolto all’ex alleato Luigi di Maio nel pieno della crisi di governo, ieri mattina. Una frase che è stata interpretata da molti come un passo indietro.
E la mossa non è sfuggita ad Alessandro Di Battista, considerato uno degli esponenti più in vista dell’ala dura del MoVimento: «Il Ministro del tradimento inizia a dare cenni di pentimento. Infatti ha appena dichiarato: «Non ho mai detto a Conte di voler staccare la spina al governo», scrive Di Battista su Facebook.
«Forse gli sta passando l’hangover provocato dalla settimana “papeetiana” o forse una serie di ministri leghisti ai quali aveva promesso scatti di carriera, potere assoluto e mesi di open bar iniziano a lamentarsi», così Di Battista lancia un duro attacco al ministro dell’Interno.
«C’è il rischio che perdano la poltrona – continua Di Battista – e stanno tutti in fibrillazione. Oltretutto pare che il “suocero” Verdini sia stato avvistato in un ristorante romano con i capigruppo della Lega Nord di Camera e Senato (che brutta fine!) a parlar di strategia politica e di conservazione del potere ad ogni costo. Salvini ha tradito, ha creato disordine e adesso non sa che fare. Altro che uomo forte al comando».
Di Battista rincara la dose, e in vista del voto sulla sfiducia a Giuseppe Conte invita il vicepremier ad «andare in vacanza. In cambio del suo silenzio possiamo concedergli di tutto: cocktail, moto d’acqua, passeggiate mattutine al guinzaglio di Berlusconi», scrive l’ex parlamentare 5stelle in riferimento ai contatti avvenuti negli ultimi giorni tra la Lega e Forza d’Italia per una futura alleanza elettorale.
Di Battista difende l’operato del movimento che – dice – «ha portato l’etica in Politica… Pensateci bene, da quando il Movimento è entrato nelle Istituzioni nessun governo ha avallato una nuova guerra di invasione mascherata da missione di Pace. Il Movimento è composto da persone serie e per bene che non meritano grottesche pantomime salviniane come non le merita il Paese».
In conclusione l’auspicio che la Lega Nord trovi altri interlocutori, perché, al «al netto delle critiche – dichiara Di Battista – posso dire che al suo interno ci sono persone molto più credibili di Salvini».
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