Israele autorizza ingresso alla deputata Usa Tlaib, lei rinuncia: «Trattata come una criminale»
Rashida Tlaib non ci sta più e chiude con un no secco il tira e molla israeliano. La parlamentare democratica, dopo aver ricevuto il permesso da parte dello Stato di Israele di rendere visita alla nonna, ha però annunciato di non avere più intenzione di compiere il viaggio.
Dopo che Donald Trump aveva esercitato forti pressioni sulla leadership israeliana, il governo di Benjamin Netanyahu ha annunciato giovedì 15 agosto il divieto per la parlamentare americana e la collega Ilhan Omar di entrare nel Paese.
Le due politiche democratiche, rappresentanti di Minnesota (Omar) e Michigan (Tlaib), due delle voci più critiche nei confronti del Presidente americano, si erano viste rifiutare il permesso di effettuare una visita ufficiale in Israele. La visita di Omar, Tlaib e Plaskett, rappresentante delle Virgin Islands, era volta a verificare le condizioni in cui vivono i cittadini palestinesi nei territori occupati da Israele.
Venerdì 16 agosto, il governo di Netanyahu ha però ulteriormente cambiato posizione, consentendo a Tlaib di varcare la frontiera per «ragioni umanitarie», cioè per rendere visita alla nonna novantenne che vive in Cisgiordania.
Tlaib ha però rifiutato, affermando su Twitter: «Mettermi a tacere e trattarmi come una criminale non è quello che lei desidera per me. Ho deciso che rendere visita alla nonna in queste condizioni oppressive va contro tutto quello in cui credo: la lotta contro il razzismo, l’oppressione e l’ingiustizia».
Silencing me & treating me like a criminal is not what she wants for me. It would kill a piece of me. I have decided that visiting my grandmother under these oppressive conditions stands against everything I believe in–fighting against racism, oppression & injustice. https://t.co/z5t5j3qk4H
— Rashida Tlaib (@RashidaTlaib) August 16, 2019
Per ottenere questo permesso, Tlaib aveva infatti dovuto promettere di «non promuovere boycott» contro lo stato di Israele durante il suo soggiorno. Tlaib, come Omar, è infatti una ferma sostenitrice della causa palestinese e del movimento «Boycottare, disinvestire e sanzionare» (B.D.S). Le due sono anche state criticate in passato per aver espresso posizioni giudicate antisemite.
Spingere una potenza straniera ad assumere un ruolo in battaglie politiche interne è un atto senza precedenti da parte di un Presidente americano. «Israele dimostrerebbe una grande debolezza se permettesse a Omar e Tlaib di rendervisi in visita. Odiano israele e tutti gli ebrei e non c’è nulla che può essere detto o fatto che possa far loro cambiare idea», ha dichiarato su Twitter il Presidente americano in riferimento alle due Parlamentari di fede musulmana, «Sarà molto difficile che Minnesota e Michigan riconfermino il loro incarico. Sono una disgrazia!»
It would show great weakness if Israel allowed Rep. Omar and Rep.Tlaib to visit. They hate Israel & all Jewish people, & there is nothing that can be said or done to change their minds. Minnesota and Michigan will have a hard time putting them back in office. They are a disgrace!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) August 15, 2019
La decisione di Netanyahu, che il premier ha giustificato con il diritto di Israele di proteggersi dai suoi nemici, è stata criticata non solo dai democratici ma anche da alcuni repubblicani, come il senatore della Florida Marco Rubio.
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