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Sandro Gozi pizzicato in una foto con Giorgio Almirante. Lui conferma: «Avevo 16 anni…»

16 Agosto 2019 - 19:16 Redazione
L'ex sottosegretario alla presidenza del consiglio dei governi Renzi e Gentiloni, ora in forze all'esecutivo di Emmanel Macron: «Il mio migliore amico era il segretario locale del Fronte della Gioventù»

Siamo a metà degli anni ottanta e Giorgio Almirante, lo storico leader della destra italiana neofascista, è in visita a Cesena nella rossissima romagna del tempo. Gli attivisti locali non perdono l’occasione di farsi ritrarre insieme al segretario del Movimento Sociale Italiano. Fin qui nulla di strano, se non fosse che fra i giovani presenti nello scatto compare un ragazzo dal futuro molto lontano, oggi, dalla destra italiana: Sandro Gozi. A diffondere l’immagine è il sito sovranista Primato italiano che ironizza sull’incarico assunto da Gozi, dopo essere stato sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega alle Politiche Europee dei governi Renzi e Gentiloni, all’omologo ruolo nel governo francese di Emmanuel Macron. Si legge nell’articolo a commento della foto con Almirante e di un’altra che testimonia l’iscrizione di Gozi al Fronte della Gioventù, organizzazione giovanile del Msi: «Sarà per questo che lo scorso 30 luglio, intervistato da La Stampa, Gozi si è definito “un vero sovranista”?»

«Difficile crederlo – continua l’articolo – perché in realtà il braccio destro del presidente francese si è definito tale spiegando però (rocambolesche antinomie) cosa intende realmente: “Sono un uomo di confine che lavora per abbattere i confini della politica nazionale” e “unico progetto europeo valido è transnazionale, come è quello di Macron. Ecco – chiosano da Primato Italiano – chissà cosa avrebbe pensato quel giovane militante del Fronte della Gioventù di questo “sovranismo” al servizio della Francia». Gozi, interpellato da Agi, sembra conferma di essere il giovane nella fotografia e spiega: «Avevo 16 anni, il mio migliore amico era il segretario locale del Fronte della Gioventù, un po’ per amicizia e un po’ per curiosità mi sono avvicinato e ho subito capito che non era roba per me. Il mio primo voto – aggiunge – fu infatti per il Pri. Venivo da una famiglia di centrosinistra, e in un certo qual modo è stato un atto di ribellione. D’altra parte – conclude – mi pare che Salvini fosse del Leoncavallo…».

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