Ventimiglia, il sindaco fa rimuovere la fontanella dove si lavano migranti e clochard
Succede a Ventimiglia dove una fontanella, situata all’ingresso dei giardini Tommaso Reggio, è stata letteralmente smurata.
A deciderlo, il sindaco Gaetano Scullino, alla guida di una giunta di centrodestra, che -a suo dire – non ne poteva più di vedere clochard e migranti bere e lavarsi il corpo, al mattino e alla sera, da quella fontanella. Le prime segnalazioni sarebbero partite da alcune mamme.
Le accuse della Cgil
Il problema ha detto Scullino «non è chi la usa ma come la usa». «In questo modo si evita l’uso improprio che ne viene fatto soprattutto la notte con l’acqua lasciata aperta sino al mattino» ha spiegato al Secolo XIX dopo la nota durissima della Cgil di Imperia che ha detto: «Il sindaco di Ventimiglia ritiene di intervenire sugli sprechi di acqua operati dai migranti e lo fa chiudendo e spostando una fontana. Sia mai che la sera qualche ragazzo di colore possa sciacquarsi, lavarsi o bere».
La replica del sindaco
«Ma quali migranti! Ho tolto la fontana per motivi di decoro della città: la lasciavano aperta giorno e notte – è stata la risposta del primo cittadino alle polemiche – sprecando acqua e provocando allagamenti. Le polemiche sono il frutto di una strumentalizzazione». E infine: «Se davvero avessi voluto penalizzare i migranti, le avrei tolte tutte anziché una soltanto».
La fontanella della discordia – demolita e rimossa dall’ingresso dei giardini – è stata ricollocata all’interno del parco.