Brescia, Balotelli si presenta: «Paura di fallire? Ce l’avete più voi. Mia mamma ha pianto. Ora voglio l’Europeo»
Il muro dei 10 mila abbonamenti sarà probabilmente scavalcato e Mario Balotelli, il bad boy tornato nei quartieri che lo hanno lanciato dietro a un pallone senza mai fargli vestire la casacca con la V, darà un contributo pesante; come l’investimento del presidente Cellino; come l’inutile corte del Flamengo; come la sua conferenza stampa, a conferma che la fama mediatica di Balotelli non va di pari passo con la carriera, mai definitivamente esplosa a 29 anni compiuti.
I titoli della conferenza
La conferenza, cominciata con un quarto d’ora di ritardo, era un groviglio di attesa al punto tale che il Brescia ha dovuto affittare un hotel, cambiando la location dell’evento. Le attese mediatiche per Balo, che giocherà con la maglia numero 45, sono state ripagate: «Non è stato difficile scegliere Brescia – ha esordito l’attaccante, coccolato e protetto da Massimo Cellino-. Paure? Zero, sto bene e voglio far crescere questa squadra. Forse avete più paura del fallimento voi che io. Brescia mi può dare tutto più di qualsiasi altra squadra. E io al Brescia posso dare più che altrove».
Fastidi e Mancini
«Fastidi? Su Instagram metto ciò che mi piace, ma non è detto che lo pensi davvero. Di cose fastidiose me ne riportano tante, ma non vedo televisione, non leggo. Non posso piacere a tutti, ma sono abituato. Mancini? L’ho sentito per gli auguri. L’Europeo con l’Italia è un mio obiettivo, ovviamente».
Balotelli e il razzismo
Balotelli viene sollecitato anche sul triste argomento del razzismo che, anni fa, lo vide vittima-protagonista di alcuni pseudotifosi: «Non so che campionato troverò. Mi auguro che non si ripetano gli episodi accaduti anni fa. Ma spero di non dover pensare già a questo».
Esperienza all’estero e la dolce mamma
L’estero ha cambiato Balotelli? «Ho passato più anni fuori che in Italia, calcisticamente sono maturato all’estero. Mia mamma? Ha pianto quando gliel’ho detto, era contentissima perché papà è stato sempre a Brescia e sarebbe stato contentissimo anche lui. La partita più stimolante? Il derby con l’Atalanta, che torna dopo tanto tempo, ma tutte le gare sono importanti. La mia ultima occasione? Io sono sereno, di ultima occasione forse parlate voi».