Già crepe nel progetto di governo M5S-Pd? I sospetti di Zingaretti e dell’ala Di Battista
È la notte prima degli esami per la politica italiana. Il 20 agosto finisce l’esperienza del governo gialloverde, e nessuno sa come. Non sappiamo neppure se Conte farà votare le sue comunicazioni, se ci sarà dibattito, o se il premier appena finito di parlare davanti ai senatori salirà al Quirinale per rassegnare il mandato.
C’è una sola cosa certa: che tra 5 stelle e Lega è finita, malissimo. La rottura è umana prima ancora che politica. Salvini ha provato a scaricare l’alleato, ma ha scoperto che alla fine lo sfrattato sarà lui. E il risentimento di Di Maio e degli altri ministri m5s nei confronti del leader della Lega sì è tradotto in sfiducia insanabile. Fine dell’alleanza quindi, e fine del governo.
Ma questo non vuol dire che la strada sia ora in discesa per il governo alternativo, quello di cui si parla da giorni, tra M5s e Pd. Anzi, nelle ultime ore si è ampliato il fronte degli scettici. Cautissimo, per usare un eufemismo, è il segretario dem Zingaretti.
È una trattativa nata dall’apertura di Renzi, portata avanti da Franceschini, e che porterebbe a un governo tenuto in piedi da gruppi parlamentari pd in cui i fedeli del segretario sono una minoranza. Non il massimo della solidità. E allora Zingaretti oggi ha lanciato l’alternativa secca: o un governo forte o è meglio andare al voto. Ma cosa è un governo forte? Non certo un Conte bis, o un governo Fico. Né il Pd è più in grado di mettere in campo un asso di briscola che costringa i candidati grillini a farsi da parte.
Ma lo scetticismo del governatore del Lazio, e leader Pd, è speculare a quello di un’ala non marginale del Movimento. Il fronte Di Battista, Bugani, Paragone non è affatto convinto del nuovo asse col partito democratico, e anche oggi di questo dissenso si è sentita chiara eco nell’assemblea degli eletti con Di Maio. Un autorevole parlamentare a cui Open ha chiesto di riassumere la situazione ha risposto testualmente: «È ancora tutto aperto. Il problema sta negli equilibri interni al Movimento».
Sullo stesso tema:
- Renzi: «Votiamo contro il governo Conte-Salvini-Di Maio». Zingaretti: «Esecutivo forte o meglio il voto»
- L’ira di Salvini sull’intesa contro di lui: «Coi renziani sulla pelle delle mamme di Bibbiano»
- Riunione M5S, parlamentari “ringalluzziti”: «Lega e Pd? Tutti vogliono allearsi con noi» – video
- Crisi di governo, così Conte prepara la resa dei conti al Senato: cosa dirà, prima di salire al Quirinale
- Renzi: «Nessuno di noi chiede poltrone nel governo». E sfida Salvini: «Vedremo chi prende più voti»
- Crisi di governo, Salvini: «Ritirare i ministri? Dipende da quello che dirà Conte»
- Bullismo in Autogrill contro il figlio di Di Battista: «Suo figlio è orribile». La madre: «Quelle parole mi hanno ferita»
- I tormenti del giovane Di Battista: Governo sì, Governo no, Governo…
- Di Battista ci riprova, a gamba tesa sulla trattativa M5s-Pd: «L’ultimatum ve lo daranno gli elettori»