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Richard Gere vuole incontrare Salvini: «Lo chiamo Baby Trump: come voglio fargli cambiare idea sui migranti»

19 Agosto 2019 - 07:48 Redazione
Secondo l’attore, la crisi migratoria non è un problema che tocca soltanto l’Italia, e andrebbe risolta con «raziocinio e generosità»

Hanno fatto il giro del mondo le immagini dell’attore Richard Gere sulla Open Arms, la nave dell’Ong spagnola che da ormai 18 giorni si trova in mare con oltre 100 migranti a bordo, alcuni dei quali sono stati fatti scendere per cure mediche. La nave, attualmente si trova a pochi metri dal porto di Lampedusa, dove però non può ancora attraccare. La star di Hollywood, in un’intervista al Corriere della Sera, ha raccontato come la sua solidarietà sia iniziata anzitutto tra le mura domestiche. «I miei genitori hanno vissuto la Grande Depressione del ’29. Non erano ricchi, tutt’altro. Erano interessati agli esseri umani, prima di ogni altra cosa», spiega Gere. 

L’attore ha poi spiegato che la crisi migratoria è in atto in tutto il mondo, in forme e modalità diverse: «Il mondo ha gli stessi problemi», dice Richard Gere, che poi attacca la «cattiva politica» del leader della Lega Matteo Salvini, così come quella del presidente statunitense Donald Trump, sostenendo che entrambi usino «la stessa ignoranza radicale, che fa leva su paura e odio». «I migranti hanno le nostre stesse speranze e inostri sogni. Noi abitiamo in un piccolo pianeta che fa parte di un vasto oceano», spiega l’attore che sulla Open Arms ha portato alcuni generi alimentari di prima necessità e ha ascoltato le storie dei migranti a bordo, lanciando poi un videomessaggio, sollecitando lo sbarco. 

E l’attore, che si era detto disinteressato ai commenti di Matteo Salvini, prova ad aprire uno spiraglio nei confronti del ministro degli Interni italiano, immaginando che il suo comportamento politico sia ben distante da quello privato. «Sono sicuro – dice Gere – che non è come si presenta in pubblico. Salvini avrà una famiglia, figli, genitori. Se ascoltasse le storie dei migranti, i loro traumi familiari, cambierebbe la sua visione».

Foto copertina: Richard Gere a Lampedusa, 10 agosto 2019, EPA/OPEN ARMS

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