Crisi di governo, consultazioni lampo. Mattarella chiede a Conte di occuparsi del disbrigo degli affari correnti
Si è consumato oggi nell’aula del Senato l’ultimo atto del governo gialloverde Lega-M5S. In serata Giuseppe Conte, come annunciato nel suo intervento iniziato alle ore 15, ha consegnato nelle mani del presidente della Repubblica il suo mandato. Il Quirinale ha stabilito l’inizio delle consultazioni per domani 21 agosto alle ore 16.00.
Il discorso dell’ormai ex premier Conte era stato durissimo soprattutto all’indirizzo di Matteo Salvini. L’accusa principale è di aver avuto scarsa responsabilità e grave carenza di cultura istituzionale: «Il ministro dell’Interno ha mostrato di seguire interessi personali e di partito».
Conte ha inoltre affondato accusando Salvini di «incoscienza religiosa» per aver accostato «slogan politici a simboli religiosi». Durante le parole dell’ex primo ministro, Salvini è stato ritratto mentre baciava un crocifisso.
Non è stato il solo “controcampo” del ministro, seduto a fianco al presidente del Consiglio fra i banchi del governo, che ha accompagnato il discorso di Conte con sorrisi e con atteggiamenti di aperta perplessità nei confronti delle parole del premier.
All’intervento di Conte è seguita la replica, dai banchi della Lega, dello stesso Salvini che ha rilanciato la possibilità del taglio dei parlamentari prima del ritorno al voto, accusando contemporaneamente il M5S di pensare da tempo a un governo con il Partito Democratico.
Matteo Renzi ha invece confermato l’apertura nei confronti del movimento 5 Stelle per un governo istituzionale, esultando per la fine del governo gialloverde e chiedendo ai pentastellati un’autocritica sulle scelte in tema di immigrazione.
Prima dell’intervento di Renzi era arrivata, con una nota, la posizione del segretario dem Zingaretti che in sostanza sembrava chiudere alla possibilità di un nuovo governo a guida Conte, ma con una maggioranza diversa.
Prima della replica di Conte dalla Lega si era fatto sapere che la mozione di sfiducia Conte era stata ritirata. Il premier però ha confermato la sua intenzione di recarsi al Quirinale per rassegnare le proprie dimissioni.
L’incontro con Mattarella è durato pochi minuti. Dopo l’incontro, il Colle ha diffuso il calendario delle consultazioni. Il Presidente della Repubblica ha preso atto delle dimissioni e ha invitato il Governo a curare il disbrigo degli affari correnti.
La diretta
Il sottosegretario Stefano Buffagni del M5S sull’eventualità che venga messa ai voti su Rousseau la decisione che il Movimento prenderà su un eventuale governo con il Pd: «Noi siamo abituati a condividere le nostre scelte con gli iscritti, dopodiché non sappiamo ancora cosa succede ed è difficile programmare qualsiasi tipo di consultazione. Noi – ha continuato – non abbiamo paura né delle elezioni né di continuare a governare ma ora serve parlare di contenuti», sottolinea inoltre Buffagni attaccando Salvini: «Ci ha pugnalato alle spalle e ha tradito gli italiani».
Il sottosegretario alla Presidenza, Giancarlo Giorgetti, a Speciale Tg1 su Rai 1 rispondendo alla domanda se durante le consultazioni è possibile una ricucitura tra Lega e M5s ha chiarito: «Noi siamo disponibili a concludere il percorso di riforma sul taglio dei parlamentari e poi si va a votare. Per il resto il persistere dei no ci impone di dire che questa esperienza non ha più possibilità di andare avanti. Se si vuole tentare una alleanza Frankestein tra M5s e Pd, auguri, ma fuori dai Palazzi non ha molto consenso».
Il Quirinale rende noto il calendario delle consultazioni.
Il Quirinale rende noto con una nota che il Presidente della Repubblica ha preso atto delle dimissioni e ha invitato il Governo a curare il disbrigo degli affari correnti.
Giuseppe Conte lascia il Quirinale. Le consultazioni inizieranno domani alle ore 16.
Matteo Salvini in Senato ai cronisti che gli domandavano se intende dimettersi da ministro dell’Interno o meno, ha risposto: «Faccio quello che dice il presidente della Repubblica. Finché posso rimango a lavorare» al Viminale.
Alle Consultazioni al Quirinale la Lega si presenterà da sola, e non con il centrodestra. Lo ha detto Matteo Salvini in Senato ai cronisti.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è arrivato al Quirinale.
Matteo Salvini dopo la replica di Conte: «C’è stato da settimane, se non da mesi, un dialogo fra Renzi e Grillo. Adesso mi spiego tanti “No” da parte del Movimento 5 Stelle».
Giuseppe Conte ha lasciato il Senato e si sta dirigendo al Colle.
Sulla Lega che ha ritirato la mozione di sfiducia nei suoi confronti il premier chiarisce : «Questo passaggio istituzionale è già di per sé complicato. Non possiamo affidarci a espedienti e giravolte verbali che io faccio fatica a comprendere». E conclude: «Mi assumo io la responsabilità della lineare conclusione del governo che è mancata a Salvini». Conferma poi che andrà al Quirinale a presentare le sue dimissioni nelle mani del capo dello Stato.
Conte ritorna sulla mancanza di «leale collaborazione» (nella «sobrietà di parole», soprattutto) da parte di Matteo Salvini, in particolare in merito agli interventi polemici a margine della trattativa sulla procedura di infrazione.
Il premier Conte concentra la sua replica sul tema dell’immigrazione. Ha confermato che il governo è stato responsabile di una politica di maggior rigore in materia, ma che, personalmente, ha cercato di negoziare il decreto Sicurezza bis in una versione più equilibrata, «modificata poi dal Parlamento sovrano».
Inizia la replica del presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Patuanelli: «Non rinnego e sono orgoglioso di quello che abbiamo fatto in questi mesi di governo». Il capogruppo ricorda poi che il M5S non ha fatto mai pesare il maggior peso parlamentare all’interno dell’esecutivo. Patuanelli ha inoltre ribadito che il M5S non ha paura del voto.
In Senato è il momento dell’intervento del capogruppo del Movimento 5 Stelle Stefano Patuanelli che esordisce ringraziando il premier Conte per la sua attività nei 14 mesi di governo.
Le ragioni per cui la Lega ha deciso di ritirare la mozione di sfiducia nei confronti di Conte, secondo fonti dello stesso Carroccio, sarebbero due: la prima è che non avrebbe senso dopo aver ascoltato il premier annunciare le dimissioni. La seconda, perché avendo aperto uno spiraglio a lavorare assieme per completare le riforme, sarebbe stato incoerente presentarla, prima di aspettare la replica del Premier.
La Lega ha ritirato la mozione di sfiducia al Senato presentata a suo tempo nei confronti del governo Conte. Lo apprende l’Ansa da qualificate fonti di maggioranza.
l leader della Lega Matteo Salvini torna nell’Aula del Senato, da cui era uscito dopo aver pronunciato il proprio intervento. Ora sta ascoltando, dai banchi della Lega, il discorso del collega di partito Alberto Bagnai. Nè il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nè il leader del M5S Luigi Di Maio hanno mai lasciato l’emiciclo.
Matteo Renzi non parteciperà alla direzione Pd di domani.
Matteo Renzi esclude l’ingresso del cosiddetto “Giglio magico” nell’eventuale governo M5S-Pd. «Quando si parla di “renziani” in genere si intende quello che voi chiamate Giglio Magico, cioè io, Luca Lotti e Maria Elena Boschi. Io non parlo per Luca e Maria Elena ma se dovessi dare un suggerimento direi che sarebbe naturale che noi tutti restassimo fuori» da un eventuale nuovo governo. Lo ha detto l’ex premier parlando con i cronisti in Senato. «Il Governo se nasce – ha aggiunto – è a servizio pubblico del Paese, non per risolvere i problemi dei partiti».
Scontro fra leghisti su Twitter.
La Direzione nazionale del Partito Democratico è stata confermata per domani, mercoledì 21 agosto, alle 11, nella sede del partito in Via Sant’Andrea delle Fratte, a Roma.
Durante la diretta dal ministero Matteo Salvini ha riferito che la procura di Agrigento ha ordinato il sequestro della nave Open Arms e lo sbarco dei migranti. Indagine nei confronti di ignoti per le condizioni igieniche a bordo.
Domani, 21 agosto, alle 10.30, si riunirà la Conferenza dei Presidenti di Gruppo.
Matteo Salvini in diretta dalla sua pagina Facebook ufficiale.
Arriva dal M5S la replica alle parole del ministro dell’Interno che ha proposto di completare le riforme prima di tornare al voto.«Salvini la sua scelta l’ha già fatta. Chiedendo di tornare al voto non vuole più governare con il M5S. Chiedendo di sfiduciare Conte non vuole più questo governo. Quindi si dimetta e basta o ha paura di perdere la poltrona?», trapela da fonti del M5S.
Uno scatto ha ritratto Matteo Salvini che bacia il rosario durante l’intervento del premier Conte. Il presidente del Consiglio lo aveva accusato di «incoscienza religiosa» per aver accostato «slogan politici a simboli religiosi».
Zanda (Pd) dà ragione a Renzi: “Esponenti del governo Conte hanno seminato odio”. Alla fine dell’intervento del tesoriere Pd, Renzi applaude e gli dà la mano #CrisiDiGoverno
— Open (@Open_gol) August 20, 2019
«Quello che mi è dispiaciuto – dice Matteo Salvini ai giornalisti in Transatlantico – è di aver lavorato per un anno a fianco di una persona e di scoprire dopo un anno che mi ritiene un pericolo pubblico. Non pensavo di avergli dato così tanto fastidio».
«Ognuno ha il suo stile – conclude il leader leghista – oggi più che avvocato del popolo Conte ha parlato da pubblica accusa».
Il ministro dell’Interno è stato immediatamente circondato dai giornalisti appena uscito dall’aula: «Mi pare chiaro che vogliano accordarsi con il Pd. Io sono uscito perché nel frattempo c’è ancora un giudice che vuole indagarmi per la Open Arms e io faccio ancora il ministro dell’interno».
La senatrice Bernini (FI) chiede di andare subito al voto. Ma bisogna tenere d’occhio i numeri: Forza Italia ha 63 senatori.
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Intanto Giorgetti, che ha due cellulari sul tavolo, continua a scrivere passando da uno all’altro #CrisiDiGoverno
Mentre interviene La Russa (FdI) Conte e Di Maio parlano con la mano davanti alla bocca per non farsi riprendere dalle telecamere. Quasi tutti i leghisti sono usciti dall’aula. Resta Giorgetti #CrisiDiGoverno pic.twitter.com/1ol7PGS15d
— Open (@Open_gol) August 20, 2019
Quasi tutti i leghisti sono ormai usciti dalla Aula del Senato. Intanto, Ignazio La Russa sta per prendere parola.
Dopo Matteo Renzi, interviene Emma Bonino che lancia un appello al capo dello Stato Mattarella: «Abbiamo combinato in questi 15 mesi un gran pasticcio, ora presidente ci aiuti lei ad uscire dalla situazione che si è creata».«Quello che è certo – conclude Bonino – è che il Governo della demagogia è arrivato al capolinea».
Salvini urla a Renzi: “Dove vuoi, anche domani” quando il senatore Pd gli dice che è pronto a sfidarlo nel seggio che vuole #CrisiDiGoverno
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«Non sarò nel nuovo governo se dovesse nascere», dice Renzi che poi scherza: «Non è un colpo di Stato un nuovo governo ma aprire una crisi è un colpo di sole». «Non siamo in spiaggia al Papeete», ha poi urlato il senatore Pd al leader leghista.
Parla il senatore Matteo Renzi.
L’opposizione rumoreggia: il senatore De Falco (gruppo misto) si alza e urla a Salvini: “Te ne vai a casa”, con annesso gesto. I senatori Pd continuano nella produzione di cartelli #CrisiDiGoverno
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«Gli italiani votano con la testa e con il cuore. Sono orgoglioso del fatto che credo, non ho chiesto mai per me la protezione, ma la protezione del cuore immacolato di Maria per il popolo italiano la chiedo finché campo, non me ne vergogno ne sono ultimo e umile testimone. State facendo un torto al buon senso del popolo italiano», dice Matteo Salvini alla fine del suo comizio.
«Anche oggi si dimette domani. #Salvini bugiardo», recita il cartello di Faraone mostrato dai banchi del Pd. «Omnia vincit amor», replica Salvini. «Sono pronto a sacrificarmi».
«Se questo governo si è interrotto è perché da mesi c’erano dei signor no che bloccavano tutto quanto», insiste Matteo Salvini.
Il discorso di Matteo Salvini è ricco di frecciatine indirizzate al premier Conte: «A me non e mai capitato di parlare con la cancelliera Merkel chiedendo consigli per la campagna elettorale. Né di prendere caffè chiedendo consigli perché Salvini ha chiuso i porti».
Salvini fa una pausa durante il suo discorso mentre un commesso porta via il cartello contro di lui esposto da una senatrice #CrisiDiGoverno
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«Se preferite il Pd basta dirlo», dice il ministro dell’Interno rivolgendosi al M5s. Mentre a Conte replica: «Mi spiace che lei mi abbia dovuto mal sopportare per un anno. Pericoloso, autoritario? Bastava il Saviano di turno a raccogliere tutta questa sequela di insulti, bastava il Travaglio, un Renzi, non il presidente del Consiglio».
Il presidente Casellati suggerisce a Salvini di parlare dai banchi della Lega: “Meglio di là”. Che dice: “Rifarei tutto quello che ho fatto” ed elenca gli aggettivi usati da Conte nei suoi confronti. Poi cita Saviano, Travaglio e Renzi #CrisiDiGoverno
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«Grazie e finalmente. Rifarei tutto quello che ho fatto». Subito dopo Conte prende la parola Salvini: ha 10 minuti di tempo per il suo discorso. «Porto a casa un Italia più sicura dopo questo anno di governo».
Alla fine del suo discorso, Conte si rivolge al M5s: «Vi invito a far tesoro di questa prima esperienza di governo».
Lo staff di Conte e di Di Maio segue il discorso di Conte, in corso da quasi un’ora, dalla tribuna. Intanto il sottosegretario Candiani ha passato un foglietto a Salvini #CrisiDiGoverno pic.twitter.com/Ktpo4prEXC
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«Qui si arresta l’azione di questo governo»: così Conte ufficializza il the end del governo gialloverde.
Quando Conte cita la vicenda russa (due volte) e l’uso dei simboli religiosi, Salvini scuote la testa. Partono rumoreggiamenti tra i banchi della Lega.
Mentre il presidente del Consiglio Conte parla Salvini riordina dei fogli, mentre due sottosegretari leghisti in piedi (Durigon e Guidesi) compulsano i cellulari #CrisiDiGoverno
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Applausi dai 5 Stelle e dall’opposizione a Conte. Il senatore Renzi non applaude e invita alla calma con le mani.
«Le crisi di governo si affrontano in Parlamento non nelle piazze», dice il premier rivolgendosi al ministro dell’Interno. «Sono preoccupato per una simile concezione», ha spiegato il presidente del Consiglio. «Non hai dimostrato cultura delle regole», ha aggiunto.
Matteo Salvini scuote la testa mentre Giuseppe Conte lo accusa di «opportunismo politico» dopo il voto sul decreto Sicurezza bis e la decisione di staccare la spina all’esecutivo.
Il ministro dell’Interno mostra di gradire le contestazioni che investono Giuseppe Conte quando critica il comportamento suo e del gruppo leghista.
Il primo affondo del premier Conte arriva dopo pochi minuti di interventi. Lo accusa di avere scarsa responsabilità istituzionale e grave carenza di cultura istituzionale: «Il ministro dell’interno ha mostrato di seguire interessi personali e di partito»
Via all’intervento del presidente del consiglio Giuseppe Conte. Il premier, aprendo ha spiegato: «Nel patto di governo c’era l’impegno alla cooperazione in buona fede. Tra l’altro aprire la crisi in questo momento ci espone a speculazioni finanziarie»