Crisi di governo, Salvini: «Ritirare i ministri? Dipende da quello che dirà Conte»
«Ritirare i ministri? Dipende da quello che dice Giuseppe Conte» oggi al Senato. È così che Matteo Salvini attende l’appuntamento con la crisi di governo e la sua formalizzazione con le probabili dimissioni del premier atteso per le sue comunicazioni alle 15 in Senato.
«Il futuro del Paese nasce da un discorso contro Matteo Salvini? Non credo, spero si parli di Europa, di giustizia, di tasse e di altro ancora. O almeno di questo parlerò io», dice stamane il leader della Lega alla trasmissione di Radio 24 ‘E la chiamano estate’.
In questi giorni «non ho sentito né Luigi Di Maio né Conte. Io so quello che farà la Lega. Se qualcuno ha già scelto una maggioranza alternativa e si stanno distribuendo ministeri tra Pd e 5 Stelle, allora il problema non è mio ma del Paese», dice. «Noi ascolteremo quello che riferirà Conte dopo lo scossone che abbiamo voluto dare a nome di tanti italiani che non ne potevano più di un governo fermo e litigioso. L’unica via è il voto: un governo Pd-5Stelle chi rappresenterebbe? Sarebbe peggio di Monti. Non sono d’accordo su niente».
Il voto in autunno, continua a ripetere Salvini, non sarebbe un problema per i tempi e la manovra di fine anno.
#Salvini: governo Pd-5Stelle chi rappresenterebbe?
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) August 20, 2019
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Pentito di aver usato la formula «pieni poteri», criticata per i suoi precedenti storici nefasti? «Un governo con pieni poteri è un governo che fa, che non discute, che non polemizza. Poi quello che deve fare un governo è ben regolato dalla Costituzione», dice Salvini. «Stiamo facendo i conti con la disperazione di persone che non vogliono mollare la poltrona. Chi ha la coscienza a posto e ha lavorato bene non ha mai paura delle elezioni. Io a votare andrei anche domani mattina, se si potesse».
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