Donald Trump accusa di «slealtà» gli ebrei che votano i democratici (e così tradiscono Israele)
È un argomento storico dell’antisemitismo americano quello usato da Donald Trump: accusare gli ebrei di avere una «doppia lealtà»: più devoti a Israele che al Paese in cui vivono. Martedì 20 agosto il presidente Trump ha affermato che gli ebrei americani che votano per il partito Democratico sono colpevoli di ignoranza o «grande slealtà».
Un’affermazione la sua che ha suscitato un grande dissenso in America tra chi si oppone all’utilizzazione della religione come argomento politicamente divisivo. Il commento di Trump si inserisce in un dibattito scoppiato la settimana scorsa quando il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha vietato, sotto invito del presidente USA, l’ingresso nel Paese a due parlamentari democratiche di fede musulmana.
Ilhan Omar, che rappresenta il Minnesota e Rashida Tlaib del Michigan, entrambe democratiche, sono due ferventi oppositrici della politica del governo israeliano nei confronti dei palestinesi. Quando Netanyahu ha cambiato posizione, consentendo a Tlaib di entrare nel Paese per andare a trovare la nonna residente nella Cisgiordania occupata, a patto che la sua visita non fosse politica, la deputata ha rinunciato al viaggio.
«Ho deciso che rendere visita alla nonna in queste condizioni oppressive va contro tutto quello in cui credo: la lotta contro il razzismo, l’oppressione e l’ingiustizia», ha affermato la parlamentare su Twitter. Trump ha dichiarato di non essersi fatto abbindolare dalle lacrime versate da Tlaib durante la conferenza in cui ha annunciato la sua rinuncia alla visita alla nonna e ha definito le due democratiche un «disastro».
Logan Bayroff, direttore della comunicazione di J Street, un’organizzazione ebraica progressista, ha affermato, in un’intervista al New York Times: « È pericoloso e vergognoso che il Presidente Trump accusi una grande maggioranza degli ebrei americani di essere poco intelligenti o sleali». Secondo una ricerca del Pew Research Center infatti, il 79 percento degli ebrei americani hanno votato per i democratici alle scorse elezioni di metà mandato. Per poi aggiungere: «Ma non mi sorprende che gli attacchi razzisti del Presidente contro donne progressiste di colore si siano convertiti in insulti contro gli ebrei».
Secondo Jonathan Greenblatt, CEO della Lega anti Diffamazione,«Non è chiaro verso chi, secondo Trump, gli ebrei sarebbero sleali, ma accuse di slealtà sono usate da tempo contro gli ebrei», e ha aggiunto: «Sarebbe ora di smettere di strumentalizzare gli ebrei a fini politici».
It’s unclear who @POTUS is claiming Jews would be “disloyal” to, but charges of disloyalty have long been used to attack Jews. As we’ve said before, it’s possible to engage in the democratic process w/o these claims. It’s long overdue to stop using Jews as a political football.
— Jonathan Greenblatt (@JGreenblattADL) 20 agosto 2019
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