Lucano non può assistere il padre malato: «L’affetto che mi state dimostrando mi riempie d’orgoglio»
«Ringrazio tutti per l’affetto dimostratomi. Sono testimonianze che mi riempiono d’orgoglio e che in qualche modo mi aiutano a superare le amarezze per la vicenda che mi riguarda e che ha dell’inverosimile», queste le parole dell’ex sindaco di Riace, Mimmo Lucano, in un’intervista alla Tgr Calabria, parlando della petizione lanciata dal “Comitato 11 giugno” per consentirgli di tornare il prima possibile a Riace così da assistere il padre 93enne gravemente malato. La petizione ha registrato, al momento, quasi 34mila adesioni.
Perché non può andare a Riace
Oggi Lucano si è recato in visita dal padre, che è ricoverato all’ospedale di Catanzaro, ma il suo desiderio resta quello di assisterlo a Riace dopo che sarà dimesso. Proposito che non può realizzare a causa del divieto di dimora emesso dal Tribunale del riesame di Reggio Calabria come misura alternativa agli arresti domiciliari cui era stato sottoposto nell’ambito dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Locri sui presunti illeciti nella gestione dell’accoglienza dei migranti a Riace.
«Non voglio utilizzare, comunque, la situazione che riguarda mio padre – ha aggiunto Lucano – per chiedere la revoca della misura cautelare emessa nei miei confronti. Io voglio che l’eventuale revoca avvenga per un fatto di giustizia e non di pietà o di commiserazione».
Il Garante dei detenuti
«Quando alcuni provvedimenti raggiungono dei livelli così forti, tanto da toccare uno dei principi della Convenzione europea dei diritti dell’uomo nell’ambito del diritto al mantenimento dei rapporti affettivi, acquistano una fisionomia diversa e un significato diverso rispetto a quello che dovrebbero avere», ha detto Mauro Palma, Garante nazionale dei diritti delle persone detenute.
«Questi provvedimenti – continua Palma – hanno un sapore punitivo che, in qualche modo, non corrispondono al modo in cui sono stati pensati alcuni istituti, come ad esempio il confinamento. Sono preoccupato per questa distorsione».
Alle parole del garante hanno fatto eco quelle di altri esponenti politici che nei giorni scorsi hanno mostrato solidarietà all’ex primo cittadino del paesino calabrese, chiedendo che a Lucano sia concesso di vedere e assistere il padre malato.
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