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Minacce al sindaco di Lampedusa, la lettera anonima: «Faccia il suo lavoro, Ong è una questione di ordine» – L’intervista

21 Agosto 2019 - 06:48 Fabio Giuffrida
totò martello
totò martello
«Dicono che il nostro porto sia chiuso, in realtà non è affatto così. Da tempo assistiamo a sbarchi fantasma, più di 100 solo nell'ultimo anno»

C’è un «clima avvelenato». A parlare a Open è il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, da mesi oggetto di minacce. L’ultima è arrivata proprio ieri. «Ne ricevo diverse – ci racconta – soprattutto su Facebook ma anche via posta. Nell’ultima, che è una lettera e che consegnerò alla caserma dei carabinieri, c’è scritto “Prima i nostri, lei faccia il suo lavoro, Ong è una questione di ordine”. Una lunga lettera che ho preferito non leggere per intero, l’ho subito passata alla segretaria».

È salito a bordo della Open Arms

La sua “colpa”? Essere un sindaco dell’accoglienza ed essere salito a bordo della Open Arms, la nave dell’Ong spagnola da giorni ferma davanti a Lampedusa in assenza dell’ok allo sbarco da parte del Viminale. Su quella barca «ho visto ragazzi spenti, psicologicamente a terra», così come confermato da un report di Emergency.

Gli sbarchi fantasma

A Lampedusa la stragrande maggioranza di migranti non arrivano a bordo delle navi delle Ong, ci spiega Totò Martello, bensì con barchini, magari nel pieno della notte, senza attirare l’attenzione della politica. Barchini che non fanno notizia ma che aumentano sempre di più nel silenzio e nell’indifferenza generale.

«Dicono che il nostro porto sia chiuso, in realtà non è affatto così – ha spiegato il sindaco a Open – Da tempo assistiamo a sbarchi fantasma, di notte, di pomeriggio. Sono più di 100 solo nell’ultimo anno, ho persino smesso di contarli»

La situazione sull’isola

I migranti che approdano sull’isola siciliana, la più vicina alla Libia, vengono subito portati nell’hotspot (dove rimangono fino all’identificazione) per poi essere trasferiti sulla terraferma.

«In realtà non va sempre così. Restano per più tempo, escono liberamente dall’hotspot e passeggiano per l’isola senza dare fastidio a nessuno, né ai turisti né ai residenti» ha concluso il primo cittadino di Lampedusa.

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