Salvini di fuoco: «Sono pronto a sfidare Conte» – il video
Una conferenza stampa, in strada, sotto il sole delle 14:30. Manca poco più di un’ora all’inizio delle consultazioni del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il 21 agosto. Matteo Salvini ha risposto a tutte le domande dei giornalisti, che l’hanno intercettato mentre si dirigeva alla Camera, tranne ad alcune sulle accuse del presidente del Consiglio dimissionario Giuseppe Conte: «No comment, io agli insulti non rispondo – ma ha aggiunto. – Non riuscirò mai a insultare né Conte né Di Maio, coloro con cui ho lavorato un anno. Invidio la capacità, che in politica è una virtù, di riuscire a passare da una settimana all’altra da un governo con Salvini a un governo con Renzi».
Sulla rottura definitiva con gli ex alleati di governo, Conte fra tutti, Salvini ha spiegato: «Il primo ministro mi ha deluso perché metà del suo tempo l’ha dedicato a insultarmi. Mi sembrava di sentire Renzi». Ma il capo della Lega è determinato a lanciare una «sfida» contro tutti, invocando le urne subito per evitare «governi delle poltrone, governi degli inciuci», ha ripetuto più volte. La battaglia ormai è aperta e anche il linguaggio è quello del combattimento: «Sono simpatici costoro – ha detto – insultano, bullizzano e poi scappano. Non ho paura delle sfide, ma in democrazia per confrontarti esiste un posto e si chiama elezioni».
«Noi e gli altri»
Il leader leghista è apparso nel vivo di una campagna elettorale, parlando per lunghi tratti di quelle che, a suo dire, sono le differenze tra il Carroccio e gli altri partiti: «Gli altri in queste ore parlano di posti, di poltrone. Noi di manovra, di come tagliare le tasse e aiutare gli italiani».
Salvini ha lamentato anche l’incapacità di proseguire nelle riforme economiche, come è stato possibile – ha detto – per la sicurezza, i flussi migratori, l’antimafia. «Abbiamo idee che con il M5s non era possibile realizzare, a partire dalla flat tax. Categorie economiche si stanno esprimendo e sono contro manovre che alzano le tasse. Sento parlare di patrimoniale, precarietà. Il Pd si accontenta di sterilizzare l’Iva, a noi non basta, le tasse vanno abbassate».
Ma, oltre il leitmotiv del Pd, Matteo Salvini ha mostrato di essere rimasto scottato dal colpo di coda del Movimento 5 Stelle. «Nelle proposte del Pd c’è lo sberlone ai 5 Stelle in cui scompare il taglio dei parlamentari. Noi l’abbiamo votato tre volte, e anche ieri abbiamo detto di essere pronti a farlo», ha detto, lanciando un messaggio ai suoi ex alleati. E ha concluso: «Il contributo della Lega è stato fondamentale a questo governo».
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