Tutti i tifosi del Presidente Conte
Doveva essere il presidente del popolo giallo-verde. Ma il suo discorso in Senato prima delle dimissioni, le accuse di opportunismo, di mancanza di cultura costituzionale e rispetto delle regole rinfacciate da Giuseppe Conte a Matteo Salvini hanno suggellato la fine non soltanto dell’esecutivo, ma anche del sodalizio con i leghisti i quali non hanno certo ricoperto il premier di complimenti.
Lo stesso non si può dire del Movimento 5 Stelle, come di una parte di opinione pubblica per cui Giuseppe Conte fino a ieri non era certo un nemico da odiare, ma comunque non il geniale statista o l’eroe nazionale di oggi. E così che tra un post su Facebook e un tweet comincia l’ennesima personalizzazione di una crisi che di personale ha avuto già tanto.
L’opera di beatificazione di Conte è cominciata forse con il messaggio di Luigi Di Maio alla vigilia della sua deposizione al Senato, in cui ringraziava il Premier per la sua amicizia e le sue grandi doti personali: certo, un legittimo tributo a Conte “l’uomo”, ma in un momento in cui ciò che davvero importava era Conte il politico, un Frankenstein con la cattedra, la cui nomina un anno e mezzo fa come la sua caduta estiva hanno avuto poco a che vedere con sentimenti o qualità umane come l’amicizia.
Poi, dopo il discorso, hanno cominciato a piovere gli encomi: tra chi come Giancarlo Cancelleri accennava allo svenimento – «a tratti scordandomi di respirare» – e chi come l’ex iena Dino Giarrusso si perdeva in un crescendo iperbolico – «un colosso, un titano, un gigante assoluto» – ed è un attimo che dal terreno si passa al celeste, dall’umano al mito.
«Il miglior presidente del Consiglio degli ultimi anni», sentenzia Giulia Grillo, o forse il miglior Presidente della storia repubblicana, «dopo Pertini», scrive su Facebook Sara Marcozzi, scordandosi che il grande politico era stato Presidente sì, ma della Repubblica.
Un santo per offuscare la Madonna invocata da Salvini, per cancellare il ricordo della Lega? Un eroe nazionale per far da argine al patriottismo nazionalista color verde? O per spianare la strada a un “leggendario” Governo Conte bis a cui serviva (serve) non soltanto una maggioranza ma anche un mito della creazione?
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