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A Taormina arrivano i dolci «mafiosi al pistacchio» e «cosa nostra alle mandorle»: un’offesa alla Sicilia

22 Agosto 2019 - 18:10 Fabio Giuffrida
dolci taormina
dolci taormina
«Via quei nomi» dice il sindaco di Taormina, «Nessun inno alla mafia» replica, invece, il pasticcere

Ci risiamo: Sicilia=mafia. Prima il McDonald’s, adesso una pasticceria di Taormina – in provincia di Messina, ubicata in uno dei posti più suggestivi al mondo, già sede del G7 – nella quale si vendono i dolci «mafiosi al pistacchio» (all’esterno ricoperti da mandorle intere e all’interno con un cuore di pura pasta di pistacchio) e «cosa nostra alle mandorle» (un nome inventato per quelli che sono, invece, tipici dolci della tradizione siciliana).

Un modo efficace per attirare l’attenzione dei turisti ma che rischia di offendere i siciliani etichettandoli come “mafiosi” e facendo marketing su una delle maggiori emergenze dell’ultimo secolo, che tanto male ha fatto (e sta facendo) all’Italia.

Il sindaco su tutte le furie

A segnalare questi nomi sono stati alcuni studenti di Palermo: «Mi spiace che io non me ne sia accorto – ha detto il sindaco di Taormina Mario Bolognari – la pasticceria è in una via secondaria, sia pure del centro storico. I miei cittadini mi segnalano qualche sacchetto per strada, qualche disservizio, ma nessuno mi aveva segnalato questa vetrina. È questa la cosa più spiacevole. Nella Sicilia orientale la strada da percorrere è ancora lunga».

Il primo cittadino ha aggiunto che chiamerà il commerciante chiedendo «di togliere i nomi ai pasticcini “mafiosi al pistacchio” e “cosa nostra alle mandorle”. Questo tipo di messaggi nelle vetrine dei negozi non mi piacciono e non devono essere utilizzati a Taormina».

La replica del titolare

«I nomi dei dolci non sono stati chiamati così per inneggiare alla mafia. Se si fa un giro per Taormina i negozi e le bancarelle sono piene di gadget che utilizzano il nome mafia. Se il sindaco vuole fare togliere i nomi ai dolci verrà qui in negozio e gli spiegheremo il perché della nostra scelta», queste la replica del titolare della pasticceria Roberto “il re dei cannoli”.

«Non abbiamo bisogno di utilizzare la mafia per vendere i nostri prodotti – ha concluso il pasticcere – Tanto che abbiamo anche oggi il negozio pieno di clienti che apprezzano i nostri prodotti».

Dalla pagina di TripAdvisor

In effetti la loro pagina su TripAdvisor può contare su oltre 1.600 recensioni: tutti concordano sulla bontà dei «mafiosi al pistacchio». Nessun appunto sui nomi.

Fonte foto: TripAdvisor

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