Valigie in mano, anzi: inquilini fissi. Neymar, la montagna, il topolino e i suoi fratelli
Insieme valgono qualcosa come 560 milioni di cartellino. Che, nelle intenzioni degli acquirenti e dei venditori, dovevano girare per l’Europa e, nei fatti, stanno restando (con ampie possibilità di restare) nei caveaux di provenienza. Neymar, Higuain, Icardi e Dybala: tutti in partenza, tutti con la possibilità di fare come l’Edin Dzeko di turno. Tutti al loro posto. E per il brasiliano, in particolare, la retromarcia è inaspettata.
Ici c’est Paris
La piroetta non è definitiva, ma che le difficoltà nella cessione stiano portando Neymar a riconsiderare la sua permanenza al Psg sono sotto gli occhi di tutti. Anche i suoi. Il ritorno tra i ranghi di questa mattina va oltre il semplice allenamento con i compagni. O’Ney sta provando a ricollocarsi nelle grazie, o perlomeno nella pazienza, dei tifosi parigini. E l’Equipe, autorevolissimo, conferma come le chances di permanenza di Neymar sotto la Tour Eiffel siano in perenne crescita.
I motivi? L’unica vera offerta l’ha fatta il Barcellona posticipando, però, ogni discorso di pagamento alla prossima stagione. No grazie, la risposta. Il Real ha agito e agisce, poco, in silenzio. La Juve, pure tirata in mezzo, è stata una suggestione. Problemi di cartellino, alias 250 milioni di euro. E di ingaggio, se è vero che il verdeoro chiede 37 milioni a stagione.
La morale
Morale della favola, se favola è: c’è tempo fino al due settembre, ma degli annunciati fuochi d’artificio è rimasta, per ora, solo la locandina. E a meno di clamorosi finaloni da Capodanno (o inizio settembre) i colpi a effetto saranno esplosi (col dubbio di Icardi e delle sue rotazioni) nei rispettivi club.
Foto di copertina Ansa