In Evidenza Legge di bilancioOpen ArmsTony Effe
ESTERIBoris JohnsonBrexitDonald TrumpG7Regno UnitoUSA

Rinasce l’asse Usa-Uk al G7, Trump a colazione con Johnson: il nuovo patto commerciale per il dopo Brexit

25 Agosto 2019 - 11:26 Redazione
Per il presidente americano il premier britannico è l'uomo giusto per portare a casa la Brexit. I due hanno annunciato un nuovo patto commerciale, «il più grande di sempre»

Prove di amicizia tra il neo premier britannico Boris Johnson e il presidente americano Donald Trump al G7 di Biarritz. Dopo essere stati avvistati mentre passeggiavano assieme dopo una cena ufficiale, immersi in conversazione, i due si sono incontrati per una colazione dove, davanti alla stampa, hanno comunicato la loro intenzione di siglare un grande accordo commerciale tra i due Paesi in risposta alle incertezze e le paure per l’imminente Brexit e in contrasto alla guerra commerciale tra Usa e Cina.

L’elogio di Trump dopo il litigio con Tusk

Proprio sulla Brexit, Johnson ha incassato l’appoggio del presidente americano, il quale non ha mai nascosto il suo sostegno al progetto indipendentista britannico, descrivendo la sua vittoria elettorale nel 2016 come una «Brexit plus plus plus». Il presidente Usa ha inoltre sempre parlato con favore di Nigel Farage, l’ex leader del partito indipendentista Ukip e uno dei protagonisti del referendum per l’uscita dall’Ue. Questa volta Trump ha avuto parole di riguardo anche per Boris Johnson: «Johnson non ha bisogno di consigli, è l’uomo giusto [per portare a casa la Brexit ndr]». Una frase breve ma a effetto a cui è seguita la promessa, per quanto vaga, di «un grande accordo commerciale» tra i due paesi dopo la Brexit, «il più grande di sempre». Una promessa che vorrebbe rassicurare chi teme le ricadute economiche di un’uscita del Regno Unito senza accordo dall’Unione europea, più volte paventata da Johnson il quale ha detto di essere determinato a portare fuori il Regno Unito entro il 31 ottobre a ogni costo. La sua intransigenza in merito è stata criticata proprio al G7 dal Presidente del Consiglio Ue uscente Donald Tusk, il quale lo ha avvertito che rischiava di passare alla storia come «Mr. No Deal».

Dazi

Le parole di Trump sono state ricevute con apparente soddisfazione da Boris Johnson il quale, nel comunicare la sua preoccupazione per la guerra dei dazi tra Cina e Stati Uniti, ha usato toni piuttosto concilianti. Dopo aver complimentato il Presidente Usa sullo stato di salute dell’economia americana, Johnson ha aggiunto: «Vorrei mettere agli atti – in modo lieve [“sheeplikendr] – che il punto di vista del Regno Unito è che siamo a favore della pace commerciale perché abbiamo guadagnato molto dal libero scambio negli ultimi 200 anni di storia». In precedenza invece Johnson aveva dichiarato che il Regno Unito era piuttosto preoccupato dal possibile ritorno al protezionismo che avrebbe portato a una nuova crisi economica. Rispondendo alle domande dei giornalisti che gli chiedevano se i suoi alleati avessero fatto pressione su di lui per rinunciare alla guerra dei dazi con la Cina, Trump ha risposto con un laconico «per nulla».

Johnson minaccia di non pagare l’Ue

Ai margini del G7 Johnson ha dichiarato che nel caso di un’uscita senza accordo, il Regno Unito non sarebbe stato tenuto a pagare la somma di £39 miliardi dovuta all’Unione europea, nota nel Regno Unito come il ‘Brexit divorce bill‘, una sorta di spesa legale per la separazione. Il pagamento, concordato da Theresa May come parte dell’accordo per la Brexit, bocciato tre volte dal parlamento britannico, servirebbe a finanziare futuri progetti dell’Unione europea e a pagare le pensioni dei dipendenti di Bruxelles. La squadra legale di Downing Street ha calcolato che circa un terzo di soldi – parti a £7 miliardi – potrebbe essere dovuto nel caso di un’uscita senza accordo.

Leggi anche:

Articoli di ESTERI più letti