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Vertice a palazzo Chigi M5s-Pd, «verso un Conte bis». Zingaretti: «Sono ottimista»

26 Agosto 2019 - 17:15 Redazione
Sono ore decisive nelle trattative tra i partiti per il nuovo governo

In serata sono arrivate anche le parole di Matteo Salvini, in una conferenza stampa dal Senato. Poche parole, principalmente critiche verso l’alleanza fra il M5s e il Pd: «Sono orgoglioso di quello che abbiamo fatto per l’Italia e per gli italiani. Qualcuno per il patto per le poltrone vuole smontare quello che abbiamo fatto finora».

E ancora: «Il ribaltone era pronto da tempo. Puoi scappare dalle elezioni per un mese o un anno, ma il giudizio del popolo prima o poi arriva e a casa ci vai. Se vuoi fare il cambiamento non puoi governare col Pd, con Renzi, Lotti, Prodi e compagnia».

I due vertici della giornata

Due incontri. Uno che ancora è in programma e uno che è già avvenuto. Tutti e due a Palazzo Chigi. Alle 18 si sono visti Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio, leader del Partito Democratico e del Movimento Cinque Stelle. La riunione è durata 25 minuti.

L’incontro è stato commentato così da Zingaretti: «Siamo sulla strada giusta, io sono ottimista di poter costruire questo accordo. Fare un governo è una cosa seria, noi siamo persone serie e non vogliamo che finisca dopo 14 mesi».

Alle 21 è in programma un nuovo vertice, questa volta con il premier Giuseppe Conte, appena tornato dal G7 di Biarritz. Alla riunione parteciperà anche Andrea Orlando, vicesegretario del Pd. La direzione è quella di un Conte Bis?

La consultazione della base

Fonti interne del Movimento Cinque Stelle fanno sapere che i vertici sarebbero intenzionati a far passare da una consultazione su Rousseau il patto di governo con il Pd.

La manifestazione proposta da Giorgia Meloni

La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni minaccia una manifestazione in caso di accordo tra Pd e M5s: «Se necessario scenderemo in piazza: dobbiamo far sentire la nostra voce perché un altro governo fatto solo per massacrare gli interessi e i diritti degli italiani non ce lo possiamo permettere».

Il calendario del Quirinale

Il Quirinale ha diramato il calendario delle consultazioni che prenderanno il via domani 27 agosto alle ore 16 quando il capo dello Stato sentirà al telefono il presidente emerito Giorgio Napolitano. Dopo il colloquio telefonico Mattarella riceverà il presidente del Senato Elisabetta Casellati e alle 17 il presidente della Camera Roberto Fico. A seguire i partiti, con il M5S ultimo gruppo ad essere ascoltato mercoledì alle 19.

Ecco il calendario completo:

Martedì 27 agosto

Ore 16 – Presidente del Senato della Repubblica: sen. avv. Maria Elisabetta Alberti Casellati.
Ore 17 – Presidente della Camera dei Deputati: on. dott. Roberto Fico.
Ore 18.20 – Gruppo parlamentare misto del Senato della Repubblica.
Ore 18.40 – Gruppo parlamentare misto della Camera dei Deputati (componenti tra le quali sono presenti le minoranze linguistiche).

Mercoledì 28 agosto

Ore 10 – Gruppo parlamentare “Per le autonomie (Svp-Patt,Uv)” del Senato della Repubblica.
Ore 10.30 – Gruppo parlamentare “Liberi e Uguali” della Camera dei Deputati.
Ore 11 – Gruppi parlamentari “Fratelli d’Italia” del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati. 16 – Gruppi parlamentari “Partito Democratico” del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati.
Ore 17 – Gruppi parlamentari “Forza Italia – Berlusconi presidente” del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati.
Ore 18 – Gruppi parlamentari “Lega-Salvini premier” del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati
Ore 19 – Gruppi parlamentari “Movimento 5 Stelle” del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati.

Il vertice del M5S

Alle 15.40 circa è iniziato il vertice del M5S che dovrà sciogliere i nodi per l’eventuale nascita del governo giallorosso. Presenti Luigi Di Maio, Nicola Morra, Massimo Bugani, Vito Crimi, i capigruppo di Camera e Senato Patuanelli e D’Uva e Davide Casaleggio. All’incontro non ci sarà Beppe Grillo che non è a Roma.

Marcucci: «Non ci sono veti»

«Non ci sono veti, vogliamo parlare di contenuti». Risponde così ai cronisti all’uscita del Nazareno il capogruppo Pd Andrea Marcucci, sull’ipotesi del dimissionario Giuseppe Conte premier di un governo M5s-Pd. Un’ipotesi cui il segretario dem Nicola Zingaretti aveva detto no per necessità di «discontinuità» con il dimissionario governo gialloverde M5S-Lega.

E sono ancora apparentemente aperti i due “forni” per il M5S nel tentativo di formazione di una nuova maggioranza per uscire da questa crisi di governo: sia quello, al centro di dichiarazioni incrociate più o meno limitate, con il Partito Democratico, sia, apparentemente, quello più sottaciuto con la Lega.

Pd: Marcucci, Conte bis? No veti, parliamo di temi

«La riunione è andata bene, siamo pronti a confrontarci e a lavorare sui contenuti, non vediamo l’ora di lavorare su quello di cui l’Italia ha bisogno», prosegue Marcucci, capogruppo del Pd a palazzo Madama e renziano della prima ora. «Non ci sono veti». Una posizione confermata anche da Graziano Delrio.

In mattinata si è tenuta al Nazareno una riunione della cabina di regia del Pd tra il segretario Nicola Zingaretti, il presidente del partito Paolo Gentiloni, le due vicepresidenti Ascani e Serracchiani, i due vicesegretari De Micheli e Orlando e i capigruppo Marcucci e Delrio.

«Siamo tutti uniti intorno al segretario, a dire che è ora di lavorare sui contenuti», dice la vicepresidente del Pd, Anna Ascani, parlando davanti al Nazareno. «Andiamo avanti lavorando sui temi, perché l’Italia sta aspettando questo». «Abbiamo un segretario che stamani ha lanciato un messaggio assolutamente chiaro. Il Pd ha lavorato ieri sui contenuti, vogliamo confrontarci nel merito», aggiunge l’altra vicepresidente dem Deborah Serracchiani.

«Bisogna ascoltarsi a vicenda», aveva detto in mattinata Nicola Zingaretti. «Lavoro per una soluzione seria di forze contrapposte, ma devono farlo tutti. Elementi di discontinuità sia sui contenuti che sulla squadra da costruire».

L’Europa «deve cambiare linea economica adesso», twitta oggi il senatore Pd ed ex premier Matteo Renzi. «In Germania arriva la recessione: l’export non basta. Brexit sarà un disastro per tutti. Lo scontro tra USA e Cina ci vede alla finestra. Ora è tempo di investimenti, non di austerity. Se manda a casa Salvini, Italia torna protagonista. Adesso».

La direzione nazionale del Partito Democratico è stata convocata dal presidente del partito, Paolo Gentiloni, per domani, martedì 27 agosto, alle 18. All’ordine del giorno, a quanto si apprende ci sono la “crisi di Governo” e varie ed eventuali. Nella convocazione si avvertono i membri della direzione che l’orario potrebbe essere aggiornato alla luce degli sviluppi della crisi.

Il “forno” Lega

Quella di Luigi Di Maio di un nuovo governo gialloverde «è una delle ipotesi sul tavolo. Il confronto sul nome deve avvenire tra i due leader. Dobbiamo tutti cominciare a parlarci un po’ di più», dice in mattinata il leghista Gianmarco Centinaio, ministro dell’Agricoltura, ai microfoni de L’Italia s’è Desta, su Radio Cusano Campus.

L’esperienza di Governo con il M5S, «nonostante l’ultimo periodo ovvero dalla campagna elettorale per l’Europee in poi, è stata positiva», dice. «Specialmente la prima parte dell’azione di Governo ha portato risultati importanti. Per questo è impensabile immaginare un Governo con l’onorevole Boldrini, il senatore Renzi, Boschi, Franceschini. Molti cittadini continuano a credere che si possa tornare insieme con i 5 Stelle e lo credo anche io».

Il ministro si è detto ieri sera a Camporosso (Imperia), a margine del suo intervento sul palco del Lega Fest, la festa provinciale della Lega, «ottimista su una risoluzione della crisi» trovando un «accordo con i pentastellati sui contenuti, sulle cose ancora non fatte del contratto di governo, su quei ‘no’ che potrebbero diventare dei ‘sì’».

Commissario Ue

Secondo fonti ritenute «qualificate», riporta l’agenzia Ansa, l’Italia «in queste ore» chiederà il rinvio per l’indicazione del candidato per la Commissione europea. Oggi scadeva il termine, anche se non ultimativo, posto dalla nuova presidente Urusula von der Leyen, ma anche la Francia non ha indicato il suo candidato commissario.

Foto di copertina: Ansa | Luigi Di Maio, capo politico del Movimento Cinque Stelle

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