Quante ore in un anno della nostra vita perdiamo bloccati nel traffico? – Lo studio
Si potrebbe dire che, dal parabrezza, vediamo scorrerci la vita davanti. E come se non bastassero i trasferimenti casa-lavoro o, per i figli, scuola-campo da calcio, c’è un fattore che fa schizzare il numero di ore perse nell’abitacolo. Signori, il traffico: dimenticate le città deserte sotto il sole d’agosto, dimenticate lo sbocco libero sul Grande raccordo anulare o la circonvallazione interna di Milano scorrevole come l’olio. Finiscono le ferie, tornano gli ingorghi. E l’Italia è uno dei Paesi più trafficati d’Europa.
Bloccati nel traffico per un giorno e mezzo
Per la precisione, 37 ore perse ogni anno chiusi in auto: tanto costa agli italiani la congestione delle 25 città prese in esame dal report Tomtom, riportato da Agi. I dati prendono in esame il tempo previsto per un percorso in condizioni normali e lo stesso, ma congestionato. In media, a causa del traffico, nelle città italiane s’impiega il 24% del tempo in più per raggiungere la meta prevista.
Roma assediata
È la Capitale la città che più soffre la presenza delle auto: per percorrere una distanza qualsiasi, il romano deve considerare il 39% di tempo in più rispetto al tempo normale. Al secondo posto nella particolare classifica delle città più congestionate, c’è Palermo, con il 35% di tempo extra in media. Completa il podio un’altra città siciliana, Messina, con il 32%. Genova al quarto posto (31%) e il quinto posto, ex aequo, se lo giocano due città che spesso sono viste agli antipodi per standard di qualità della vita. Napoli e Milano, con il 30% del tempo in più del dovuto.
Paese di automobilisti
La verità è che gli italiani sono innamorati dell’auto. A parità di popolazione, siamo i primi per numero di veicoli posseduti in tutta Europa. Prendendo i dati Eurostat, sei delle dieci regioni europee per numero di immatricolazioni sono italiane. Prima in assoluto la Valle d’Aosta, anche per determinate agevolazioni fiscali che comporta immatricolare lì un veicolo. Seguono le province autonome di Trento e Bolzano, poi Umbria, Molise e Piemonte.
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