Due bombe nella notte sull’accordo di governo. Il Pd: «Di Maio sta incasinando tutto». E lui: «Deciderà il voto su Rousseau»
Allarme: alle 11 della sera le ormai ben note “fonti del Pd” hanno fatto saltare le pagine dei giornali già pronte. Ecco il testo che è stato inviato alla stampa:
ATTENZIONE. +++Si sta rincasinando tutto. Di Maio vuole rifare il vicepremier. Rischia di saltare tutto.+++ FONTI PD
Solo una drammatizzazione? O il rischio è reale? Quel che è certo è che pochi minuti prima era esplosa l’altra bomba. Questa volta non sulle agenzie, ma sul Blog delle Stelle.
La firma è quella di Luigi Di Maio. Il comunicato è chiaro. Il Movimento Cinque Stelle ha deciso di far votare alla sua base il patto su cui si baserà il prossimo governo. E lo farà nella prossima settimana.
Nel post pubblicato sul canale ufficiale del Movimento non viene mai nominato il Pd, ma solo delle generiche «forze politiche che intendono entrare nella maggioranza». Eppure il sentiero è tracciato.
Le tappe indicate dal M5s
Una volta che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella affiderà l’incarico per la formazione di un esecutivo, gli iscritti potranno votare su Rousseau il nuovo contratto di governo, quei dieci punti già pubblicati il 22 agosto che sarebbero alla base della nuova alleanza politica.
Quando? Nel post si scrive che il voto dovrebbe avvenire entro una settimana. E solo se l’esito sarà positivo il nuovo governo prenderà forma. Nelle ultime votazioni, gli iscritti alla piattaforma hanno sempre sostenuto la direzione indicata dai vertici.
Il problema ora sta nella reazione del Quirinale. Mattarella accetterà di aspettare la decisione espressa da una piattaforma privata per garantire un nuovo governo al Paese?
I dieci punti dell’accordo
- Taglio del numero dei parlamentari
- Una manovra equa: stop all’aumento Iva, salario minimo, taglio del cuneo fiscale, sburocratizzazione, famiglie, disabilità e emergenza abitativa
- Cambio di paradigma sull’Ambiente. Un’Italia 100% rinnovabile
- Una legge sul conflitto di interessi e una riforma della Rai
- Dimezzare i tempi della giustizia e riformare il metodo di elezione del Consiglio superiore della Magistratura
- Autonomia differenziata e riforma degli enti locali
- Legalità: carcere ai grandi evasori, lotta alle mafie e ai traffici illeciti
- Un piano straordinario di investimenti per il Sud
- Una riforma del sistema bancario
- Tutela dei beni comuni
Fonti Pd: «Grave sgarbo istituzionale»
La reazione dei dem è arrivata subito e ha certificato il peso di una scelta che rischia di compromettere una trattativa che nelle ultime ore sembrava essersi sbloccata. L’agenzia stampa Agi riporta le parole di fonti vicine al Pd, che riguardano sia le richieste di Di Maio.
«La nuova richiesta di Luigi Di Maio di tenere per sè la vice presidenza del Consiglio e’ arrivata come un fulmine a ciel ormai rasserenato, dopo che la strada verso l’intesa sembrava essersi messa in discesa».
La decisione di passare da Rousseau viene definito poi un «grave sgarbo istituzionale». E il sospetto, riporta sempre Agi, è che tutto questo serva solo a prendere tempo per altro: tenere il forno aperto con la Lega.
Leggi anche:
- Trattativa M5S-Pd, vertice (e sorrisi) per il programma. Verso il Conte bis, ma resta il nodo su Di Maio vicepremier
- Scontro interno nel M5s, Di Battista silura la trattativa col Pd. Ma il fedelissimo di Fico lo gela
- Consultazioni, l’indiscrezione dal Quirinale: incarico al nuovo premier entro giovedì mattina
- Il Pd scioglie le riserve su Conte, restano i nodi sul vice e sul voto Rousseau. Alle 8.30 nuovo vertice col M5s
- Nessun incarico a Conte se il M5s dirà a Mattarella che il sì al governo sarà deciso dal voto online
- Al via il secondo giro di consultazioni: tutto nelle mani di Mattarella – La diretta
- Ore 8, Patuanelli: «Il Pd pone il veto su Di Maio, ma Di Maio è il nostro capo politico…». Ma Marcucci: «Non mi risulta nessun veto»
- Conte-bis senza vice-premier e Di Maio ridimensionato: su cosa stanno trattando Pd e 5 Stelle
- «Non è vero che abbiamo deciso che si voti su Rousseau. Di Maio ritiri la decisione». Rivolta nel M5s
- Via libera della direzione Pd a Zingaretti per far partire il governo. Delrio: «La strada è ancora lunga»