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Migranti, altro naufragio al largo della Libia: 90 persone salvate, si temono decine di morti

27 Agosto 2019 - 15:00 Angela Gennaro
La conferma arriva anche dall'Oim, che parla di una sessantina di sopravvissuti riportati a terra, e del ritrovamento di parecchi cadaveri: tra loro, anche bambini

«Molti morti» in un naufragio al largo delle coste libiche vengono segnalati dal servizio telefonico Alarm Phone, che nella notte aveva raccolto una richiesta di soccorso da un barcone in difficoltà con un centinaio di migranti a bordo. Alarm Phone riferisce di aver parlato con le autorità libiche che sono intervenute e hanno recuperato circa 90 persone. «Non è ancora chiaro – spiega in un tweet – quanti sono sono morti e quanti sopravvissuti. Questi sono i tuoi morti Europa. La tua politica di deterrenza uccide».

La conferma arriva anche dalla sezione libica della International Organization for Migration, che parla di una sessantina di sopravvissuti che sono stati riportati a terra, e del ritrovamento di parecchi cadaveri: tra loro, anche bambini.

L’allarme

La notte scorsa alle 3.30 circa, racconta Alarm Phone, il servizio è stati contattato da una barca al largo della Libia, con a bordo un centinaio di persone che hanno raccontato di essere partiti da Homs 3 ore prima. «Erano in grave pericolo. Urlavano e piangevano, dicendo che alcuni di loro erano già morti», twitta Alarm Phone.

«Abbiamo tentato di ottenere la posizione GPS, ma i naufraghi erano nel panico e non sono riusciti a comunicarla. La barca era molto vicina alla Libia, e non abbiamo potuto fare altro che informare le autorità in Libia e in Italia. Temiamo che nessuno sia andato a soccorrerli».

Poi le comunicazioni con la barca si interrompono. «Alle 6 di mattina un parente ci ha chiamati preoccupato per le persone a bordo. Teme che siano morti«». Alarm Phone riferisce di aver parlato con le autorità libiche alle 13.30 di oggi. «Ci hanno detto di aver trovato il luogo del naufragio e circa 90 persone, molte delle quali sono morte, non sappiamo ancora quante».

In copertina/foto di archivio

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