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La direzione Pd dà il via libera: Ok governo di legislatura. «Mai preso Di Maio per bersaglio» – Il video

28 Agosto 2019 - 13:36 Angela Gennaro
Resta il nodo del vicepremier, dice il vicesegretario Pd Andrea Orlando. «Non possiamo andare in un governo in cui sia il presidente del Consiglio sia il vicepremier sono dello stesso partito»

Si è conclusa prima di pranzo la direzione nazionale del Pd, che ha dato un «mandato chiaro» al segretario Nicola Zingaretti «per esprimere oggi pomeriggio al Presidente della Repubblica la nostra disponibilità a verificare con il Presidente incaricato le condizioni politiche e programmatiche e contribuire a dare vita al nuovo Governo».

«Noi non abbiamo mai preso per bersaglio Luigi Di Maio né prendiamo per bersaglio un esponente di un partito con cui stiamo per varare un’alleanza», dice all’uscita da Montecitorio Piero Fassino al termine della direzione, rispondendo al capo politico del M5S.

Resta il nodo del vicepremier, dice il vicesegretario Pd Andrea Orlando. «Si fa il governo? Più sì che no», dice Orlando in Transatlantico a Montecitorio. «Ma resta un problema serio. Non possiamo andare in un governo in cui sia il presidente del Consiglio sia il vicepremier sono dello stesso partito». Lo stesso Orlando sembra in pole position per diventare il vice di Giuseppe Conte.

«Sono ore molto difficili per il Paese, in cui ognuno dovrebbe saper dimostrare responsabilità», ha infatti detto stamane Di Maio entrando a Palazzo Chigi. «Ci siamo ritrovati in una crisi di governo senza un perché, per colpe che non sono certo attribuibili al M5S. Mi sorprende che qualcuno sembri essere più concentrato a colpire il sottoscritto che a trovare soluzioni per gli italiani».

«Crediamo in questa esperienza di alleanza che ci auguriamo si possa varare valorizzando al meglio le esperienze che ciascuno è in grado di portare, non siamo un partito abituato a mettere veti su nessuno», prosegue Fassino.

«Oggi, dopo la stagione consumata con la crisi voluta dalla Lega, Giuseppe Conte sarà il candidato Presidente indicato dai 5 Stelle per la guida di un Governo fondato su un impianto e un programma diversi», dice nel corso della sua relazione Nicola Zingaretti. «Noi riconosciamo in questa scelta l’autonoma decisione del partito di maggioranza relativa in questa legislatura. Con questa volontà il M5S, ed è legittimo, rivendica la Presidenza del Governo. Ha rifiutato altre ipotesi. E in questa scelta è inciso il superamento di un modello sul quale si fondava il vecchio Governo». La relazione è stata approvata con il solo voto contrario di Matteo Richetti.

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