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Divorzio Berlusconi-Lario, niente assegno di mantenimento e pagamento milionario per l’ex premier

30 Agosto 2019 - 17:03 Redazione
Miriam Raffaella Bartolini - in arte Veronica Lario - dovrà restituire all’ex marito ben 45 milioni di euro

La Cassazione scrive un nuovo capitolo nella saga matrimoniale tra l’ex premier e capo di Forza Italia Silvio Berlusconi e l’attrice Veronica Lario (all’anagrafe Miriam Raffaella Bartolini), divorziati nel 2014 dopo circa venti anni dalle nozze del 15 dicembre 1990. Lario dovrà restituire a Berlusconi ben 45 milioni di euro e non potrà più beneficiare dell’assegno di mantenimento. La più alta corte italiana conferma dunque la sentenza della Corte d’appello di Milano che nel novembre del 2017 aveva annullato l’assegno di mantenimento post divorzio della Lario, stabilito dal Tribunale di Monza nel 2013 in 1,4 milioni di euro, circa la metà dei 3 milioni di euro mensili inizialmente previsti dopo la separazione dal tribunale di Milano nel dicembre del 2012.

La sentenza

La corte ha osservato che Lario non avesse contribuito in modo sufficiente alla fortuna economica dell’ex marito il quale, secondo la Cassazione, aveva adempiuto al dovere di mantenimento della moglie nel corso del matrimonio. Per l’avvocato Valeria De Vellis, uno dei difensori di Berlusconi, la sentenza «stabilisce un principio giuridico importante per cui si valorizza la storia famigliare e le scelte che vengono fatte dai coniugi durante il matrimonio. Non si può pensare che il matrimonio sia un modo per ricevere una rendita parassitaria per tutta la vita che prescinda dal contributo che è stato dato dal coniuge durante il matrimonio e dal sacrificio delle aspettative professionali in funzione della famiglia».

Il divorzio

La rottura tra Veronica Lario e Silvio Berlusconi era stata scatenata da una lettera aperta di Lario al quotidiano La Repubblica in cui chiedeva pubblicamente le scuse da parte dell’allora marito per gli apprezzamenti rivolti da lui ad alcune donne alla cerimonia dei Telegatti. Una separazione che coincise con una delle fasi più difficili nella vita politica di Berlusconi. Nel 2009, in piena campagna elettorale per le europee, seguirono le critiche nei confronti di Berlusconi sia per la scelta di candidate donne nel suo partito – all’epoca Il popolo della libertà – sia per il rapporto con Noemi Letizia, la minorenne alla cui festa dei 18 anni presenziò Berlusconi, sempre nel 2009. L’episodio sollevò le polemiche che portarono a scoprire i retroscena dei “Bunga Bunga”.

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