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L’altra trattativa M5S-Pd, alleanze per le Regionali? I dem in Umbria sperano, Appendino frena

La presidente dell’Assemblea legislativa umbra: «Costruire un tavolo politico». La sindaca di Torino: «Non ci sarà allargamento della maggioranza» nel capoluogo piemontese

A meno di improbabili colpi di scena il governo giallorosso sembra ormai destinato a vedere la luce. Contemporaneamente, dai territori, iniziano a muoversi i pontieri che cercano di costruire future alleanze per le prossime elezioni regionali. Particolarmente attivo è il Partito Democratico: era stato infatti il segretario regionale del Pd emiliano Paolo Calvano solo due giorni fa, a prospettare per primo un accordo tra i dem e il M5S.

A farsi avanti oggi è Donatella Porzi, presidente dell’Assemblea legislativa umbra, che tende la mano in vista del voto regionale che si terrà in Umbria il 27 ottobre: «L’accordo tra Zingaretti e Di Maio a livello nazionale per la nascita di un Governo di Legislatura fondato su un accordo politico, apre uno scenario nuovo anche in Umbria, che è la prima Regione dove si andrà a votare».

«Questo – prosegue Porzi – impone l’immediata costituzione di un tavolo politico intorno al quale il M5s, i partiti, i movimenti civici e le forze storiche della coalizione si confrontino sui contenuti e sui programmi per la nascita di una esperienza politico-istituzionale di “Regione-Laboratorio”. È nostro dovere – aggiunge – creare le giuste condizioni e dimostrare coraggio, superando presto le diffidenze e le reciproche riserve. Si possono coniugare i diversi punti di partenza e farli convergere nel primo esperimento di Governo regionale che rafforzi reciprocamente sia la linea del segretario Zingaretti sia la sfida raccolta da Di Maio».

Il Pd apre in Umbria, ma il M5S chiude in Piemonte. La sindaca di Torino Chiara Appendino infatti è chiarissima: «Non ci sarà nessun allargamento della maggioranza a Torino. Penso che la formazione di un nuovo governo affidato sempre a Giuseppe Conte sia un’ottima notizia per il Paese e che fosse l’unica soluzione possibile dopo la crisi innescata dall’ex, quasi ex, ministro Salvini. Per me però non cambia nulla e se il Pd vuole convergere sui nostri punti programmatici lo può fare».

In un’intervista a la Repubblica Appendino chiarisce che con il Pd «ci sono dei punti di convergenza, penso sui diritti e sull’ambiente, mentre su altre questioni ci sono divergenze evidenti, ma penso che Luigi Di Maio abbia fatto un ottimo lavoro e penso che Conte sia la persona più adatta a ricoprire questo ruolo».

Su un tema di scontro all’interno del governo gialloverde e che rischia di dividere anche la nascente alleanza Pd-M5S, la Tav, la sindaca di Torino, considera la questione chiusa sulla posizione espressa da Conte. «Continuerà a essere lui il presidente del Consiglio quindi immagino che la linea che ha dettato sarà quella che porterà avanti con il nuovo esecutivo. Detto ciò ci si continuerà a confrontare, immagino, a livello governativo. Abbiamo una posizione diversa dal Pd sull’opera, ma ci sono altri temi di convergenza, come l’innovazione, l’ambiente e diritti. Non credo – aggiunge – si possa partire dall’abrogazione dei decreti di Salvini. Operazione difficile, gli indecisi 5S vanno convinti con i fatti».

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