Oms, torna il morbillo in 4 Paesi europei: 90mila casi negli ultimi otto mesi
L’Europa fa un passo indietro nella battaglia per sradicare il morbillo. L’allarme arriva dall’Organizzazione mondiale della sanità: sono 4 i Paesi europei che non sono più “morbillo-free”, ovvero Paesi dove il virus, precedentemente debellato, è tornato a circolare.
Ultimo in ordine di tempo è il Regno Unito, insieme a Repubblica Ceca, Grecia e Albania. L’Oms ha sottolineato il ruolo negativo giocato dalla diffusione di false informazioni attraverso i social media.
Anche gli Stati Uniti sono vicini a perdere lo status di Paese “free” dal morbillo, come reso noto oggi dai Centri per il Controllo e la prevenzione delle malattie.
Dopo diversi anni di «costante progresso verso l’eliminazione del virus nella Regione Europea, il numero di Paesi che ha raggiunto l’eliminazione della malattia è diminuito». Secondo le conclusioni della Commissione europea di verifica regionale per l’eliminazione del morbillo e della rosolia (RVC), basate sui dati del 2018, dei 53 Stati membri della Regione Europea sono 35 i Paesi che possono ancora vantare lo status di morbillo-free.
A certificare la drastica ripresa della circolazione sono anche i dati diffusi dall’Oms pochi giorni fa: il numero di casi di morbillo in Europa da gennaio a giugno 2019 è stato circa 90.000, il doppio di quello riportato per lo stesso periodo nel 2018, e la metà si è verificata in Ucraina.
«Se un’elevata copertura immunitaria non viene raggiunta e sostenuta, sia i bambini che gli adulti soffriranno inutilmente e alcuni moriranno tragicamente», ha dichiarato Guenter Pfaff, presidente del comitato di esperti dell’Oms sul morbillo in Europa. Nel 2017 circa 110.000 persone sono decedute nel mondo a causa complicanze dovute morbillo, per lo più bimbi sotto i 5 anni.
Proprio per contribuire a offrire informazioni certificate su un tema così importante, Pinterest, il social network basato sulla condivisione di immagini e video, ha annunciato che gli utenti che faranno ricerche di parole come «morbillo» o «sicurezza dei vaccini» verranno automaticamente indirizzati a siti certificati e affidabili, come quelli di organizzazioni di sanità pubblica.
«La disinformazione sui vaccini – spiega l’Oms – è contagiosa e pericolosa come le malattie che aiuta a diffondere». Per questo «speriamo che altre piattaforme di social media in tutto il mondo seguano questo esempio».
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