Pd contro Di Maio: «I decreti sicurezza vanno rivisti». Cuperlo: «Non siamo Totò» – video
«Il sospetto che ci siano problemi interni nei 5 Stelle è elevato»: la frase sibillina è della numero due della segreteria Pd Paola De Micheli dopo le parole pronunciate dal capo politico M5S al termine delle consultazioni con Giuseppe Conte. «Ha fatto dei passi indietro» sostiene De Micheli. A entrare nel dettaglio sono due esponenti della segreteria Pd: Gianni Cuperlo e Marco Furfaro. «Noi non siamo Totò. Da Di Maio vorremo il rispetto che richiede la situazione», spiega il primo. «Come ultimo atto questo governo ha bloccato in mare una nave piena di persone sofferenti» spiega riferendosi alla situazione a bordo della nave Mare Jonio. Sono 20 i punti programmatici presentati dal Movimento 5 Stelle a Giuseppe Conte Le ong non vanno demonizzate come ha fatto questo governo. Il Pd di Zingaretti vuole rivedere i decreti sicurezza» dice Marco Furfaro. Sono 20 i punti programmatici presentati dal Movimento 5 Stelle a Giuseppe Conte: presentandoli al termine delle consultazioni Luigi Di Maio ha detto chiaramente al Pd che «o accetta le proposte 5 Stelle o si va al voto». Sull’immigrazione i 5 Stelle chiedono una revisione del trattato di Dublino. Durante le dichiarazioni alla stampa Di Maio ha poi spiegato, sui decreti sicurezza del governo Conte, di volere ripartire dalle osservazioni del presidente della Repubblica: il Pd invece si aspettava parole più decise (simili a un mea culpa) verso le politiche attuate finora dal Viminale come molti hanno espresso alcuni esponenti Dem anche sui social network. Tra i punti indicati da Luigi Di Maio, al primo posto c’è il taglio dei numero dei parlamentari. Seguono altri temi come l’ambiente (un Green New Deal), l’autonomia differenziata, la revisione del sistema degli affidi e delle adozioni e la tutela degli animali.
Leggi anche:
- «Presto il voto sul nuovo governo», è arrivata la mail agli iscritti della piattaforma Rousseau
- Il pendolo di Rousseau. Perché Di Maio sta facendo il duro
- M5s e Pd alle 12 a Palazzo Chigi per ricucire lo strappo: prove di governo giallorosso
- «Se Di Maio non chiarisce le sue parole il negoziato non va avanti», il Pd accetta il braccio di ferro
- Di Maio, ultimatum: «O programma M5s o voto». Zingaretti: «Inaccettabile»
- Migranti, Richard Gere bacchetta gli italiani: «Siete cambiati, vi siete incattiviti»