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Gli oppioidi e la sentenza storica contro Johnson & Johnson: chi ha promosso l’abuso risarcirà

31 Agosto 2019 - 07:33 Juanne Pili
Previsti cospicui risarcimenti da parte delle aziende che hanno promosso l'abuso di oppioidi in America

Una sentenza del tribunale dell’Oklahoma ha condannato la multinazionale farmaceutica Johnson & Johnson a risarcire oltre 500 milioni di dollari per fare fronte alla «epidemia di oppioidi» nel sistema sanitario degli Stati Uniti. Si tratta di una sentenza importante che determinerà quelle future su altre aziende accusate di aver incentivato la diffusione di farmaci che creano dipendenza nei pazienti. Non a caso, subito dopo, un’altra multinazionale farmaceutica, la Purdue Pharma, ha offerto un risarcimento tra i 10 e i 12 miliardi per patteggiare le cause aperte nei suoi confronti. La famiglia Sackler, proprietaria dell’azienda, si libererà così di oltre duemila azioni legali, versando tre miliardi di dollari provenienti dalle proprie tasche. La società potrebbe quindi dichiarare bancarotta.

«Mentre Purdue Pharma è pronta a difendersi con forza nel contenzioso sugli oppioidi – dichiara l’azienda in una nota – Le persone e le comunità colpite dalla crisi degli oppiacei hanno bisogno di aiuto adesso.

Purdue ritiene che una risoluzione globale costruttiva sia la strada migliore da seguire e la società sta lavorando attivamente con i procuratori statali e altri attori per raggiungere questo risultato». 

Il business della dipendenza

Tutto si deve a una dottrina legale esistente negli Stati Uniti denominata Public nisance law, la stessa invocata per denunciare in passato i colossi del tabacco e delle armi. Qualsiasi Stato americano può quindi intentare causa contro persone o entità giuridiche nel caso queste possano rappresentare una minaccia per la salute pubblica. Secondo la legislazione dell’Oklahoma il Public Nisance corrisponderebbe a «compiere illecitamente un atto che ferisce o mette in pericolo il benessere, il riposo, la salute o la sicurezza degli altri». Le società incriminate fin dagli anni ’90 avrebbero operato una promozione eccessiva di oppiacei agli stessi medici, incoraggiandoli a prescrivere questi farmaci, anche a grandi dosi. Inoltre avrebbero dato informazioni false o fuorvianti sulla loro capacità di creare dipendenza. Tra questi anche OxyContin, antidolorifico prodotto dalla Purdue Pharma. Dalle indagini svolte risulterebbe che queste aziende avrebbero finanziato anche associazioni di «difesa dal dolore», con dichiarazioni pubbliche sottoscritte anche da persone che avevano rapporti finanziari con loro.

Foto di copertina: Flickr/Find Rehab Centers/Preventing Opioid Addiction.

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