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Il punto – Problemi per la nascita del governo. Il Pd si irrigidisce. Conte vuol fare presto. Iscritti M5s al voto lunedì

31 Agosto 2019 - 15:57 OPEN
Giuseppe Conte
Giuseppe Conte
Gli ostacoli per la nascita del nuovo governo sono ancora tanti e complessi

A metà giornata il taccuino della crisi è già pieno: Conte che va al Quirinale a sorpresa, il tam tam sui problemi insorti, la riunione che comunque si svolge tra premier incaricato e capigruppo delle due forze, le notizie (date da questo sito) che il voto online sulla piattaforma Rousseau avrà luogo lunedì pomeriggio, e che già prima di allora Conte porterà a termine il suo lavoro e prenderà la parola, forse davanti agli eletti m5s. Ma il problema, che fino a ieri sembrava essere dalla parte dei 5 stelle, ora è dei democratici.

Zingaretti e i suoi non hanno ancora avuto nessun segnale che l’oltranzismo mostrato ieri da Di Maio si sia stemperato in una posizione più conciliante. E in più di uno di loro cresce il sospetto che Conte e il capo politico m5s stiano interpretando i classici ruoli del poliziotto buono e di quello cattivo, per poi spuntare insieme quel che vogliono. Insomma si va avanti sui temi (oggi Delrio e Marcucci si sono detti soddisfatti del lavoro svolto) poi Conte fa la sintesi e presenta quel che il PD vuole assolutamente evitare. Come spiega una nota di briefing per i cronisti inviata dal partito di Zingaretti: «Il cuore del problema è chiaro ed è questo: il Pd vuole fare un governo nuovo con 5 stelle e altri, di svolta e con un programma nuovo e scritto insieme. Invece il Movimento vuole i voti del Pd e della sinistra per un governo 5 stelle guidato da Conte e Di Maio».

Il segretario vede il pericolo, e sente la disillusione farsi strada nel partito. Un altro segnale che lo ha messo sull’avviso è stato il consenso riscosso dal Contestatore Unico, cioè Carlo Calenda, ieri sera a Reggio Emilia, alla festa nazionale del Pd, accanto alla vice di Zingaretti, Paola De Micheli.

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