Iran, Trump mostra immagini dell’esplosione di un missile (e rischia di svelare dettagli segreti)
Giovedì 29 luglio è avvenuta un’esplosione misteriosa in Iran all’interno di un sito spaziale. Si è subito iniziato a speculare sulle possibili implicazioni statunitensi: è la terza volta che l’Iran tenta invano di dimostrare di essere in grado di lanciare un missile in orbita. Il tasso di fallimenti di test missilistici iraniani è molto più alto della media. Donald Trump ha allora tenuto a precisare di non essere implicato nell’episodio, nonostante il governo iraniano non avesse accusato gli Stati Uniti né riconosciuto pubblicamente l’incidente. «Faccio i miei migliori auguri all’Iran e auguro buona fortuna nel determinare cos’è successo».
30 agosto 2019
Trump ha però incluso nel tweet anche un’immagine in alta definizione del disastro. Immediatamente si è iniziato a supporre che il Presidente avesse sottratto e pubblicato un’immagine che gli era stata mostrata la mattina stessa durante il suo incontro con l’intelligence americana per deridere gli iraniani. Già in passato, The Donald era stato criticato per aver sventolato il testo dell’accordo segreto con il Messico davanti alle telecamere, rendendo di fatto leggibile zoomando sulle foto. L’amministrazione Trump non ha chiarito se la foto provenisse dal briefing mattutino o no, ma tutti gli elementi dell’immagine fanno pensare che sia stata scattata da un satellite spia. «Avevamo una foto e l’ho diffusa, come ho assolutamente il diritto di fare», ha commentato il giorno stesso Trump, interrogato da alcuni giornalisti.
Nulla in teoria in effetti vietava al Presidente di pubblicare tale immagine, ma il rischio che possa rappresentare un segnale allarmante della capacità americana di spionaggio è comunque elevato. Anche John F. Kennedy aveva rilasciato immagini di missili sovietici nel 1962 e George W. Bush aveva fatto circolare le foto dell’Iraq per dimostrare (falsamente) che Saddam Hussein stesse producendo armi chimiche e nucleari. Il ministro per le comunicazioni Azari-Jaromi ha risposto a Trump, sempre su Twitter, postando una foto che lo ritraeva vicino al satellite Nahid 1, scrivendo : «Buongiorno Donald Trump».
31 agosto 2019
Lo scambio di battute è avvenuto pochi giorni dopo il G7, dove la Francia ha cercato di creare un dialogo tra Washington e Teheran, che pare abbiano intrapreso un principio di avvicinamento. Nell’ultimo periodo, Trump ha reintrodotto delle sanzioni contro l’Iran, che ha a sua volta ripreso le attività nucleari che aveva sospeso nel 2015 dopo un accordo firmato con l’amministrazione Obama.
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