Telegram brucia Facebook sul tempo: l’app di messaggistica lancia la criptovaluta “Gram”
Pavel Durov, l’imprenditore russo emigrato a causa di alcuni contrasti con il governo, è soprannominato il Mark Zuckerberg di San Pietroburgo. Ma l’ordine di grandezza dei due imperi digitali potrebbe ribaltarsi nel campo delle criptovalute: il fondatore del social network VK e dell’app di messaggistica Telegram sta per lanciare la sua moneta digitale, Gram.
È una chiara sfida al progetto di Facebook di immettere sul mercato Libra, la criptovaluta di Menlo Park: il gruppo Zuckerberg, per stessa ammissione del suo numero uno, sta riscontrando non pochi problemi a causa delle critiche ricevute da governi e banche centrali. Così, il lancio di Libra, previsto per il 2020, non potrebbe mai avvenire.
Massimo segreto
Sarebbero alcuni investitori di Telegram i responsabili della fuga di notizie. Con un inviolabile anonimato, visti gli stringenti accordi di non divulgazione, hanno dichiarato al New York Times l’intenzione del gruppo di lanciare Gram entro fine 2019, probabilmente nel mese di ottobre.
Sono proprio le possibili ritorsioni di alcuni Stati, solitamente preoccupati dalle criptovalute per l’incontrollabile flusso di denaro che generano, ad aver invogliato Telegram ad agire in totale (quasi) segretezza.
Come funzionerà Gram
Al pari di Bitocoin, Gram sarà a tutti gli effetti una valuta online indipendente dall’ecosistema Telegram: permetterà di muovere denaro in qualsiasi parte del mondo, acquistare o vendere beni e servizi.
Probabilmente sarà implementata nel servizio di messaggistica istantanea una funzione che permetta l’accesso diretto a un portafoglio digitale. Come Bitcoin, per evitare blocchi o chiusure a causa di leggi e provvedimenti dei governi, Gram si appoggerà su una struttura ramificata in più Stati e sarà gestita da una rete di computer decentralizzata.
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