Vertice M5s-Pd a palazzo Chigi, la trattativa va avanti. Pd smentisce incontro tra Conte, Zingaretti e Di Maio
È durato oltre due ore l’atteso vertice a Palazzo Chigi, coordinato dal premier incaricato Giuseppe Conte, tra le delegazioni Pd e M5S formate dai capigruppo al Senato e alla Camera. Erano presenti, rispettivamente, Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli per il Movimento Cinque Stelle e Graziano Delrio e Andrea Marcucci per il Partito Democratico.
Un incontro incentrato su “punti” del nascente governo M5s – Pd, che ha quindi tralasciato tutte le questioni aperte su ruoli e ministeri che hanno scatenato le polemiche delle ultime ore. «Si sta lavorando per andare avanti», ha assicurato il grillino D’Uva.
E sull’ultimatum lanciato da Di Maio ieri, D’Uva ha aggiunto: «Chiarimento? Non siamo interessati perché vogliamo parlare di temi, di programmi e di quello che interessa al paese. Bisogna dare il prima possibile un governo al paese».
Poche ore dopo la fine del vertice è arrivata anche la conferma: entro domani sera Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti si incontreranno per un vertice che dovrebbe segnare la definitiva riconciliazione (anche se potrebbe invece essere il momento della rottura definitiva).
«Abbiamo continuato l’approfondimento del dossier con il presidente incaricato Giuseppe Conte», dice Graziano Delrio appena uscito, intorno alle 15.15, da Palazzo Chigi.
«Abbiamo fatto passi avanti e il presidente farà una sintesi». Sul fonte politico, invece, «c’è bisogno di un chiarimento che aspettiamo a breve», chiarisce Marcucci. «Ma non era nel tavolo di oggi. Abbiamo lavorato sui punti». Rassicurati sui punti, quindi, ma non sul piano dell’accordo politico: il Pd continua a chiedere chiarimenti a Conte.
L’incontro era inizialmente previsto per le 10 ed è stato posticipato di un paio d’ore. Il premier incaricato Giuseppe Conte, infatti, è rientrato a Palazzo Chigi alle 11:45 circa, dopo essersi recato al Quirinale per un colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un incontro non in agenda e che ha preoccupato più di un parlamentare favorevole all’accordo tra grillini e dem.
Una fonte accreditata della presidenza della Repubblica e riportata da Agi ha comunque precisato che si è invece trattato di un «colloquio di routine, fisiologico durante una crisi di governo».
La tensione non accenna a scendere, soprattutto dopo le parole di ieri del capo politico dei 5 Stelle Luigi Di Maio e il suo ultimatum al Pd: «O i punti del nostro programma o voto», ha detto ieri il capo politico pentastellato al termine delle consultazioni con Conte.
«Negli incontri siamo sempre stati costruttivi, ieri i 10 punti sono diventati 20 e si è si è detto o questi o non si fa il governo», dice oggi il capogruppo del Pd alla Camera Graziano Delrio, entrando a Palazzo Chigi per l’incontro con il premier incaricato Giuseppe Conte e la delegazione del M5s.
«A me sembra un ultimatum ed è totalmente inaccettabile che si pongano ultimatum al presidente del Consiglio – continua Delrio – Adesso vediamo con che spirito ci si siede a questo tavolo, se con aut aut o volendo discutere per il bene degli italiani».
«Siamo qui per avere rassicurazioni e avremo lo stesso approccio costruttivo di sempre e nell’interesse del Paese. Su questo fronte se gli altri saranno disponibili, noi siamo pronti a continuare il lavoro che abbiamo fatto prima, altrimenti prenderemo atto della situazione», aggiunge il capogruppo dem al Senato Andrea Marcucci.
Fonte video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev
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