L’ultima occasione per mettersi d’accordo, sulla strada del Conte 2 resta il muro di Di Maio vicepremier. Anche se dopo Grillo…
La strada davanti al premier incaricato Giuseppe Conte per la formazione del governo sembra ormai più in discesa, almeno dopo il vertice di ieri con i capigruppo dem e Cinque stelle nel quale i due nuovi alleati si sono visti concedere buona parte delle richieste programmatiche a cui tenevano di più.
La delegazione grillina ha portato a casa tempi più certi per la riforma del taglio dei parlamentari, oltre alle rassicurazioni del futuro premier sullo stop a inceneritori e concessioni di trivellazione petrolifere. I dem possono ritenersi soddisfatti in particolare per l’apertura a una nuova legge sull’immigrazione, oltre a taglio delle tasse e sblocco dei cantieri.
La mediazione di Conte sta riuscendo ad accelerare la nascita del suo prossimo governo, soprattutto dopo il colloquio di ieri mattina al Quirinale. Se non fosse per l’ultimo vero muro ancora da abbattere, cioè quello della squadra dei ministri e soprattutto quello di Luigi Di Maio, che per il momento gode del sostegno del Movimento perché gli venga confermata la poltrona di vicepremier.
Per il momento, anzi fino all’ultimo intervento di Beppe Grillo, che ancora una volta si è fatto sentire dal suo blog con un appello rivolto ai giovani del Pd, perché i suoi “ragazzi” intendano. Il fondatore ha spronato a superare la logica dei «posti, delle scalette, dei punti…». Insomma, un invito che Di Maio (e buona parte degli attivisti che in Grillo vedono ancora un punto di riferimento) potrebbe, o dovrebbe, leggere anche come un passo indietro necessario per chiudere una trattativa che non può andare avanti per troppo tempo.
Ed è propio il tempo a scarseggiare, visto che i giorni concessi da Sergio Mattarella perché Conte sciolga la riserva dell’incarico stanno per scadere. Oggi 1 settembre potrebbe essere la giornata decisiva per chiudere la partita ancora irrisolta, appunto quella dei ruoli. Indiscrezioni nate dal M5s prevedevano un incontro imminente tra Di Maio e Zingaretti, magari entro questa sera. Fonti Pd hanno negato, ma il weekend di trattativa deve ancora finire.
Leggi anche:
- Paragone si sfila dall’accordo con i dem: «La Lega ha rovinato tutto, ma non mi lego agli ipocriti del Pd»
- Di Battista ci riprova, a gamba tesa sulla trattativa M5s-Pd: «L’ultimatum ve lo daranno gli elettori»
- Esclusivo – Non c’era nessun progetto ribaltone. Senza Grillo (e Renzi) si votava a Ottobre
- Il nodo Di Maio vicepremier? Renzi ci passa sopra: «Lui non è né un problema, né una risorsa decisiva»
- Conte, i segnali sull’asse M5s-Pd: «Clima buono. Spazio adeguato alle donne. Massimo mercoledì sciolgo riserva»
- Esclusivo – Accordo vicino. Domani il vertice a tre. Di Maio e Franceschini vice (e tornano a Lavoro e Cultura). Tecnico a Interni e forse Esteri
- Verifichiamo le «10 fake news» pubblicate dal M5s sul voto su Rousseau
- Il grande spariglio di Franceschini: «Ha ragione Grillo stavolta. Via tutti i vicepremier!»