Il programma di governo M5s-Pd, la bozza su Rousseau: spunta il compromesso sull’immigrazione
È partita la consultazione online fra gli iscritti alla piattaforma Rousseau che dovrà decidere se dare il via libera all’alleanza di governo fra Movimento 5 Stelle e Pd. Gli attivisti potranno votare dalle ore 9 alle 18 di oggi 3 settembre.
L’attenzione del mondo politico è tutta sul sito internet che è chiamato a un ruolo inedito: l’applicazione della democrazia diretta per benedire la nascita di un esecutivo. Non sono mancati però i problemi e i mal funzionamenti già nei primi minuti dopo l’inizio della consultazione. Il sito risultava infatti non facilmente raggiungibile e sostanzialmente instabile.
Il primo, fra gli esponenti di spicco del Movimento 5 Stelle, ad esprimersi sulla consultazione è stato Alessandro Di Battista, che ieri aveva dichiarato che non avrebbe reso noto la sua scelta: non è un mistero però che il popolare Dibba non veda molto di buon occhio la nascita del governo giallorosso.
Di Battista con le su parole arrivate attraverso un post Facebook ha voluto ricordare il co-fondatore del Movimento 5 Stelle Gianroberto Casaleggio, scomparso prematuramente nel 2016 e grande promotore della democrazia diretta.
In parallelo alla consultazione gli attivisti hanno potuto consultare anche il programma di governo con il Partito Democratico, definite «LINEE DI INDIRIZZO PROGRAMMATICO PER LA FORMAZIONE DEL NUOVO GOVERNO», cioè, come viene specificato, una «Bozza di lavoro che riassume le linee programmatiche che il Presidente del Consiglio incaricato sta integrando e definendo».
Fra i temi più divisivi fra le due forze politiche, soprattutto in merito alla discontinuità richiesta da Nicola Zingaretti rispetto al governo gialloverde, c’è quello dell”immigrazione. Nella bozza di programma non viene prevista l’abolizione dei decreti Sicurezza (come richiesto da alcuni esponenti del Partito Democratico), ma un aggiornamento «seguendo le recenti osservazioni formulate dal Presidente della Repubblica».
In sostanza sembra farsi strada un compromesso, necessario per far partire l’esecutivo, fra le posizioni del PD e quelle dell”ala del Movimento 5 Stelle che non vuole rinnegare in toto l’esperienza di governo con la Lega.
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