Colombia, uccisa giovane candidata sindaco: il sospetto su narcos e Farc dietro l’omicidio
Un omicidio politico nel dipartimento di Cauca in Colombia sta scuotendo il Paese governato da Iván Duque. La candidata sindaca di Suárez, Karina Garcia Sierra, è stata assassinata in un’imboscata insieme a cinque altre persone. Secondo le prime ipotesi formulate dal Governatore Oscar Campo, ci potrebbe essere la mano o di un gruppo di dissidenti delle Farc – le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia – oppure di una banda criminale nota come Los Pelusos.
Entrambi devono la loro esistenza alla coltivazione e alla lavorazione di cocaina, piuttosto diffusa nella zona. Dopo una breve tregua segnata dall’accordo di pace con la Farc, sembra di essere tornati negli anni ’90 in Colombia quando la criminalità organizzata, i narcotrafficanti con a capo Pablo Escobar, facevano guerra allo Stato, alleandosi talvolta – secondo la regola il nemico del tuo nemico è mio amico – anche con la Farc.
L’omicidio
Karina Garcia Sierra era candidata alle elezioni regionali che si terranno in Colombia il 27 ottobre. Insieme a lei, la notte di domenica 1 settembre, sono state assassinate cinque persone, tra cui sua madre e un altro candidato. Le altre persone non sono ancora state identificate.
Secondo le prime ricostruzioni, il veicolo blindato è stato dato alle fiamme, facendo pensare che le persone a bordo possano aver subito una morte particolarmente cruenta. Il 28 agosto Garcia aveva pubblicato un video nel quale denunciava di aver ricevuto minacce seguito alla sua candidatura.
La tregua finita con la Farc
Il 29 agosto due ex comandati della Farc – Iván Márquez and Jesús Santrich – avevano annunciato la fine della tregua con il Governo e il ritorno alla guerra. L’accordo di pace, siglato nel 2016 a L’Avana (Cuba) aveva messo fine a 52 anni di ostilità tra lo stato Colombiano e l’organizzazione guerrigliera comunista, in cui erano morte circa 260 mila persone.
Mentre il leader politico della Farc – Rodrigo Londoño – ha trasformato il gruppo in un partito politico, sia Márquez sia Santrich sono latitanti (Santrich era stato arrestato per narcotraffico). I due accusano il Governo guidato dal presidente Iván Duque, che ereditò la trattativa di pace, alla quale era opposto, quando fu eletto nel 2018, di aver tradito l’accordo. Il vuoto lasciato dalla fine della Farc è stato riempito da gruppi ribelli più piccoli, dissidenti Farc e gruppi di narcotrafficanti.
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