La morte di like e views: Instagram, Facebook e YouTube si autodistruggono per sopravvivere
Non è ufficiale, ma Facebook e YouTube potrebbero seguire la scelta di Instagram di nascondere il numero di “mi piace” che gli utenti ottengono sotto i propri post. L’indiscrezione che riguarda il social principe di Mark Zuckerberg è stata fatta da un portavoce di Facebook alla testata americana Business Insider. Sulla scia di questa profonda rivoluzione che stravolge le fondamenta sui quali sono esplosi i social network nel mondo, c’è anche YouTube: la piattaforma di video ha annunciato che nel mese di settembre incomincerà a rendere meno visibile l’effettivo numero di iscritti ai canali.
La visione delle grandi compagnie e degli esperti che ci lavorano è che si debba intervenire per bloccare il diffondersi di forme di malessere psicologico che la letteratura scientifica ha cominciato a registrare tra gli utenti.
Il successo dei social è stato alimentato dal sogno di diventare star in uno spazio pressoché inedito ai tempi del lancio delle piattaforme. Una vetrina per chi non ha mai avuto altri luoghi per mostrarsi, apparire. Un meccanismo, tuttavia, perverso: i risvolti negativi sulla salute psicologica delle persone che, invece, si scontrano con il non gradimento, stanno facendo scuola tra i terapeuti che trattano soprattutto adolescenti.
E per le big del tech, i like sono diventati boomerang che potrebbero minare la solidità e la salute del loro mondo virtuale.
«Contro lo stress e il benessere dei creator»
Lo scorso maggio, YouTube ha annunciato che avrebbe cambiato la visualizzazione del conteggio dei subscriber. «Abbiamo ricevuto molti feedback dalla community. L’evidenza è che il computo degli iscritti che si aggiorna in tempo reale è motivo di stress per i creator». L’aggiornamento farà in modo che le views restino visibili, ma a cifre arrotondate.
Ad esempio sarà visualizzato «+10K iscritti» invece di «10.325 iscritti» (in metrologia, k è simbolo del prefisso kilo. Anteposto al simbolo di una qualsiasi unità di misura, ne moltiplica il valore per 1000). «Speriamo che l’aggiornamento permetta ai creator di concentrarsi più sulle proprio storie e meno sulla pressione data dai numeri».
La frustrazione di chi non ha «mi piace»
Prima di questa conferma, alcuni rumor avevano incominciato a diffondersi sui social network, poi la fonte anonima interna a Facebook che ha confermato la scelta della società di fare alcuni test per provare a sbarazzarsi dei conteggi di “mi piace”. Il social di Manlo Park ha il vantaggio di aver già lanciato su Instagram, proprietà dello stesso Zuckerberg, la nuova modalità di visualizzazione dei like. E le motivazioni appaiono uguali: ci sono molte evidenze scientifiche che un mancato apprezzamento sui social porti gli utenti, spesso adolescenti, a sviluppare frustrazione e alcune forme di depressione.
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