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«La natura sta benissimo», il cambiamento climatico è «un’emergenza per la salute umana»

04 Settembre 2019 - 18:57 Juanne Pili
L'associazione sanitaria australiana riconosce che il cambiamento climatico è una «emergenza sanitaria»

Secondo la Australian medical association (Ama) il cambiamento climatico non è semplicemente una minaccia ambientale. Ama va al sodo sostenendo ufficialmente che sia proprio un pericolo per la salute.

Insomma, parliamo di una «emergenza sanitaria». Finché si parla di politiche ambientali c’è sempre spazio per additare come «gretini» quelli che scendono in piazza a lamentarsi.

Se invece si scava nelle conseguenze del distruggere la biodiversità, dell’innalzamento dei mari e dell’impatto della deforestazione, ci accorgiamo che in pericolo non è proprio la Natura.

No, in gioco c’è la nostra sopravvivenza. Sperare che il conto ci venga recapitato tra un secolo invece che entro i prossimi decenni, non cambia molto la sostanza.

Le prove scientifiche del legame tra clima e salute

Secondo Ama esistono già «chiare prove scientifiche che indicano gravi impatti per i nostri pazienti». Gli australiani non giungono per primi a queste conclusioni. Istituzioni analoghe si sono pronunciate in merito anche nel Regno Unito e negli Stati Uniti. Prima ancora l’Oms aveva riconosciuto nel 2015 il cambiamento climatico come «la più grande minaccia per la salute globale».

Effettivamente, gli studi che confermano le conseguenze sanitarie dell’aumento dei livelli di anidride carbonica e metano in atmosfera non mancano. Basti pensare che dal 1980 al 2013 si stimano quasi tre milioni di morti a causa dei cataclismi riconducibili al riscaldamento globale.

L’aumento delle temperature nelle città – che entro il 2050 potrebbe portare Milano e Torino agli stessi livelli delle metropoli texane – è un grosso rischio per le fasce più vulnerabili della popolazione: bambini e anziani.

Tutte le proiezioni più accurate ci mostrano degli scenari che renderanno gli esseri umani sempre più vulnerabili al cambiamento climatico. In quest’ottica rientrano anche diverse perturbazioni ecologiche, come la distruzione delle coltivazioni e la migrazione dei vettori di malattie

Il cambiamento climatico potrebbe influire anche sulle disuguaglianze tra paesi ricchi e poveri, aumentando il divario. I Paesi dove vi è già incertezza per l’accesso al cibo, all’acqua e ai medicinali, vedranno aggravata la loro situazione, con ovvie conseguenze per la salute.

Foto di copertina: Pixabay/Climate change.

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