Perché Zerocalcare ha cambiato la copertina del suo prossimo libro
Il titolo va benissimo, anzi sembra perfetto considerando la situazione: La scuola di pizze in faccia del professor Calcare. Solo che è il signor Calcare a ‘sto giro ad averne sfiorata una di pizza – parole sue – intesa per i non romani come “schiaffo”, e sarebbe stata anche bella grossa. È questo il titolo infatti con il quale Zerocalcare, uno dei più importanti e talentuosi fumettisti del panorama italiano, il 21 ottobre tornerà in libreria con una raccolta di nuove tavole, alcune delle quali inedite. Il problema è nella copertina, abbastanza semplice, dove viene rappresentato l’alterego di Zerocalcare, il suo personaggio, classico, ormai famosissimo, con la maglietta nera con il teschio stilizzato bianco, su uno sfondo che riprende vagamente le bande bianche e rosse della bandiera militare giapponese. Ed è qui che sorge il problema. La Bao Publishing, la casa editrice che si occupa della pubblicazione del romanzo a fumetti, una volta diffusa l’immagine della copertina per la promozione, pare abbia ricevuto una lettera scritta da due autori, i coreani Miba e Josh Prigge, che avrebbero fatto notare come quello sfondo, quelle bande bianche e rosse, in realtà potrebbero creare qualche problema.
Ecco come la stessa casa editrice racconta la storia sul proprio profilo Facebook: «Così come il tassista sogna di sentirsi dire dal cliente “Segua quella macchina!”, si dice che agli editori piaccia gridare “Fermate le rotative!” ma è un falso mito. Ieri, due nostri autori (Miba e Prigge, ndr) ci hanno scritto per farci notare che lo sfondo della copertina del nuovo libro di ZeroCalcare ricorda molto la bandiera del Sol Levante giapponese. Ci hanno raccontato di come, a oggi, gruppi di estremisti la sventolino durante i loro raduni inneggiando alla violenza nei confronti di altri popoli asiatici, ricordando conflitti del passato che hanno insanguinato tutto il continente».
E Ancora: «L’utilizzo di quella bandiera in altri media, anche non intenzionale, è internazionalmente considerato una grave offesa, e oggetto di legittime e veementi proteste. Così, visto che la copertina non era ancora stata stampata, e d’accordo con Zerocalcare, abbiamo deciso di chiedere ad Alberto Madrigal di intervenire sullo sfondo, perché non abbiamo intenzione di essere confusi con persone che propagano l’odio razziale. Questa è la nuova versione definitiva della copertina, nella onorata tradizione del topos “Calcare walking away from explosion”». Un cambio repentino e necessario. «Stiamo contattando tutti i siti che venderanno il libro perché aggiornino l’immagine. Grazie per la comprensione e ci scusiamo di aver scoperto questa involontaria gaffe solo dopo aver divulgato un’immagine che, in buona fede, ritenevamo innocua e legittima».
Così problema risolto, le bande si sono trasformate in uno sfondo con gli stessi colori ma decisamente più vago. Naturalmente anche lo stesso Zerocalcare, pseudonimo di Michele Rech, è intervenuto sulla faccenda, a modo suo, con quell’umorismo che lo ha ormai reso celebre ben oltre i confini dei consumatori di fumetti: «Due autori coreani hanno chiamato Bao per dire amici miei, ma lo sapete che per noi quella roba è come se aveste fatto una svastica gigante? Ma come – suppongo gli avrà risposto Bao -, quelli sono dei raggi rossi dinamici, come si usano spesso in grafica! Col cazzo – mi pare di capire gli abbiano risposto loro – quella è la bandiera imperiale della collaborazione con la Germania nazista, evoca l’asse e la guerra e ancora adesso la usano i nazisti giapponesi difatti in tutto il mondo viene associata a sangue stermini e razzismo. In tal caso – ha concluso Bao – forse chiedemo a Madrigal di farne un’altra va. E così è andata. La morale di questa storia è state attenti a quei raggi che a noi ce parono decorativi ma invece capace che in giro per il mondo pijate la sveja».
*Gabriele Fazio
In copertina un particolare della pagina Facebook ufficiale di Zerocalcare
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